Hamid, funerali in Marocco dopo il fatidico tuffo nel Ceresio: «Nuotava verso la boa, poi è scomparso»

Turate L’amico: «Era sempre disponibile, pronto a rimboccarsi le maniche». Incontro sulla sicurezza del Ceresio, dove mercoledì è avvenuta la tragedia

«Hamid era un bravissimo ragazzo, sempre disponibile con tutti e anche ogni volta pronto a rimboccarsi le maniche per compiere lavori e manutenzioni sia in paese che nella zona; siamo ancora tutti sotto choc per l’accaduto».

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Racconta Habib Touzri, uno degli amici con cui era Hamid Biselsal, 22 anni, il giovane, da un paio d’anni in paese assieme al padre, mercoledì scorso, quando non è più riemerso dalle acque del Lago di Lugano, a Porto Ceresio, dove si era recato per trascorrere una giornata spensierata con gli amici che aveva conosciuto da quando si era trasferito assieme al padre in paese.

I sub dei vigili del fuoco erano riusciti a portarlo in salvo nel pomeriggio di mercoledì scorso, “ripescandolo” a 18 metri di profondità nelle acque del Lago di Lugano, a Porto Ceresio, era stato poi ricoverato d’urgenza nel reparto di terapia intensiva cardiochirugica dell’ospedale San Gerardo di Monza Sulla spiaggia stessa i soccorritori del 118 avevano avviato le prime manovre di rianimazione, ma le sue condizioni erano sin dall’inizio apparse essere gravissime.

La ricostruzione

Il giovane era poi rimasto sospeso tra la vita e la morte per circa un giorno; alla fine i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne l’avvenuto decesso.

Hamid aveva subito molto legato con i giovani connazionali, che erano anche i suoi vicini di casa nel popolare complesso delle case popolari delle Case Cristina, sulla Varesina, nella frazione della Fagnana. Gli amici lo ricordano come un ragazzo buono e generoso, sempre disponibile con tutti, con il quale era quasi impossibile discutere. Era giunto in Italia da un paio d’anni, per iniziare un nuova vita assieme al padre Hassan e allo zio. La tragedia sarebbe avvenuta nel giro di pochi attimi.

Il racconto

«Soltanto qualche minuto prima ci stavamo divertendo tutti assieme -racconta ancora Habib, sconvolto per l’accaduto – poi io, assieme a alcuni ragazzi, ero andato un po’ più in là, lui stava nuotando nel lago con un altro gruppo; volevano arrivare sino a una boa, nel momento in cui stavano tornando verso la riva, non l’hanno più visto e allora hanno dato immediatamente l’allarme».

Habib è anche un rapper, noto sulla rete e sui social come CC4, il numero civico delle Case Cristina: «Abbiamo girato anche dei video nel piazzale della Case Cristina e in alcuni compariva anche Hamid – racconta il rapper – troppo spesso in paese non si sente parlare affatto bene della nostra zona, dove invece ci sono tanti giovani come noi. È difficile pensare che non vedremo più Hamid, siamo tutti vicini alla sua famiglia».

Lo sfortunato giovane non sarebbe stato particolarmente esperto di nuoto e era entrata nel Lago di Lugano, dover si era recato per la prima volta, soltanto per stare assieme agli amici. Già in queste ore i familiari di Hamid Biselsal avrebbero avviato le pratiche per far rientrare in Marocco la salma dello sfortunato giovane; i funerali si svolgeranno infatti nel suo Paese d’origine.

Giovedì l’Autorità di Bacino del Ceresio Piano e Ghirla ha organizzato un vertice per analizzare i fattori di rischio e le soluzioni possibili per la sicurezza sul Ceresio. Prefetti, questori, forze dell’ordine, Autorità di bacino e amministratori delle Provincia di Como e di Varese, si sono confrontati. All’incontro ha preso parte anche il board della Navigazione Lago di Lugano: il presidente Agostino Ferrazzini e il direttore di esercizio, Annarita Polacchini. L’obiettivo è di farne un momento permanente di confronto su tematiche di sicurezza per residenti e ai turisti e del Lago Ceresio che, proprio in questi mesi, hanno già fatto registrare un flusso che supera del 30% i valori dell’anno scorso. E su Porte Ceresio, è stato sottolineato l’afflusso di un gran numero di giovani che non rispetta regole e divieti in termini di balneazione.

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