Discarica all’oasi del Bassone
Il Comune: «Nessun rischio»

I residui he emergono dai terreni adiacenti all’oasi naturalistica del Wwf nell’area Bassone, ad Albate, continuano a far affiorare antichi ricordi di un quartiere che in passato è stato usato come discarica

Como

La scoperta di rifiuti abbandonati che emergono dai terreni adiacenti all’oasi naturalistica del Wwf nell’area Bassone, ad Albate, continuano a far affiorare antichi ricordi di un quartiere che in passato è stato usato come discarica.

Sono in tanti, infatti, i residenti che raccontano di cumuli di rifiuti e di macerie seppellite nella zona del Piano, nel cuore del quartiere; un’area allora non ancora individuata come zona protetta ma da sempre costituita da terreni coltivati che erano considerati la dispensa di Albate.

«Ricordo che ancora all’inizio degli anni ottanta nella zona dell’oasi e su fino a Casnate vi erano i segni dei rifiuti – racconta Renzo Persoli – c’erano collinette formate dallo sversamento di materiali edili e non. Li ricordo bene perchè all’epoca, con gli amici, le usavamo per fare motocross».

Rifiuti abbandonati decine di anni fa, che con il tempo sono stati coperti e seppelliti, finendo nel dimenticatoio.

«Quelli sono terreni che sono sempre stati coltivati – conferma anche Domenico Mandotti, un residente storico – una volta erano di proprietà della parrocchia, e in mezzo c’era una pigna di rifiuti che poi con gli anni è stata spianata. Non è strano che stiano emergendo lavorando il terreno, perché l’aratro scava di 30 o 40 centimetri».

Ma la grossa quantità di sacchetti e di bottiglie di plastica che è stata scoperta preoccupa e fa discutere, tant’è che l’ex consigliera Roberta Marzorati ha organizzato una visita esplorativa per il prossimo sabato 15 febbraio, partenza alle ore 11 dalla via che porta al laghetto dell’oasi.

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