Unindustria: «Expo è ripresa
Ma troppi ci frenano ancora»

Dall’assemblea generale di Confindustria la conferma comasca: «Oggi c’è ancora una mentalità contro di noi». Intanto 20mila biglietti chiesti dalle aziende comasche. Oggi due pagine sul giornale

Expo, simbolo di ripresa. Ma intanto troppi ostacoli frenano ancora le imprese. Italiane e comasche.

Il presidente Giorgio Squinzi apre l’assemblea nazionale di Confindustria con un moto di orgoglio: è la prima volta che non si va a Roma, bensì si sceglie Milano, o meglio l’area mondiale che qui si è aperta. Ma non passa in secondo piano la rabbia: «La cultura anti industriale è ben radicata. Anche con questo Governo che pure pare più attento, la manina anti-impresa ogni tanto si esercita nelle pieghe dei provvedimenti assunti nei diversi livelli istituzionali».

Qui scatta l’applauso più lungo. E tra chi annuisce, con forza c’è il presidente di Unindustria Como, Francesco Verga, presente accanto al direttore Antonello Regazzoni: «Un esempio è canone sugli imbullonati. La Tasi sull’invenduto almeno in qualche Paese straniero c’è. Ma questa tassa no, è incredibile, una legge insensata. Va modificata». Impianti industriali che diventano immobili e come tali vengono trattati. Ma c’è di più: «La rabbia è proprio quella espressa dal presidente Squinzi. Sono le piccole cose che ingessano. Non si fa ripartire il Paese per legge, ma aiutando le aziende. Il messaggio è stato molto chiaro. Invece, ogni volta che c’è un progetto nuovo, a qualsiasi livello, nasce un comitato».

L’impatto dell’Esposizione universale, così vissuto da Verga ieri alla sua prima visita: «Notevolissimo, grandi lavori e quasi tutti finiti. Inoltre si sente anche sugli alberghi di Como. Perché cominciamo a fare fatica a trovare posti nei nostri hotel».

E intanto 20mila biglietti sono già stati chiesti dalle aziende comasche: è una delle realtà confindustriali con maggiori vendite.

OGGI DUE PAGINE SUL GIORNALE

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