L'asfaltatura finisce in scontro
Molinari: il sindaco sapeva

Bruni ha attaccato l'assessore considerandolo inferiore al suo predecessore: "Caradonna non l'avrebbe fatto". Ma ora Molinari si vendica: "Avevo avvisato il sindaco dei lavori in via Varesina"

COMO - I comaschi hanno pagato venerdì restando intrappolati per ore in auto a causa dell'asfaltatura (di giorno) della Varesina. Adesso, però, il disastro viabilistico è diventato uno scontro politico tra il sindaco Stefano Bruni e l'assessore alla Viabilità Stefano Molinari che si era difeso dicendo di essere stato informato soltanto nel pomeriggio di giovedì 20 della chiusura dell'autostrada che avrebbe creato problemi all'azienda incaricata. In realtà SocietàAutostrade aveva comunicato via fax il dettaglio dei lavoro già il 15 ottobre, ma il documento a Palazzo Cernezzi si è volatilizzato.
Bruni martedì nel corso del consueto appuntamento con i giornalisti ha letteralmente "scaricato" l'assessore (duramente contestato anche dal consiglio comunale con l'opposizione che ha annunciato una nuova mozione di sfiducia) pur senza revocarlo dalla giunta: «Con l'esperienza e il piglio con Caradonna non sarebbe successo. Io spero che da  questa esperienza imparino, sia lui che gli uffici, che se ritengono c'è un sindaco che è qui tutto il giorno e non si fa passare le cose davanti al naso e che non fa lo scaricabarile e che si assume responsabilità anche di altri. Sarei andato io a Brescia a prendere a calci nel sedere l'azienda, come avrebbe fatto l'altro assessore. Ci sono tutte le condizioni per cui queste cose non avvengano». Bruni, quindi, sembrava fosse all'oscuro di tutto fino al delirio di venerdì mentre al veleno ripeteva che con Caradonna il caos per la Varesina non ci sarebbe stato.
Ieri, però, è arrivata la rivelazione dell'assessore Molinari: «Ho saputo dell'autostrada chiusa giovedì alle 15 e ho preso una decisione. Ma non l'ho fatto da solo. Anche la parte politica lo sapeva. In consiglio l'ho detto al sindaco». Bruni, quindi, era stato informato. Poi ha aggiunto: «Non ho né il carattere né il piglio di Caradonna e ne sono contento. Né tanto meno l'esperienza. Credo però che queste "doti" a volte servano a poco, basta rispolverare le rassegne stampa anche recenti (escluso il muro) per rendersene conto. Ognuno ha il suo stile c'è chi prende a calci nel sedere le imprese e, a volte, anche i cittadini e c'è invece chi cerca di dialogare con entrambi. I comaschi apprezzano questo modo di essere e la dimostrazione sono le attestazioni di stima ricevute in queste poche ore. Questo mi dà la forza e la voglia di restare a lavorare cercando in mezzo alle mille difficoltà che ho incontrato e che incontrerò di fare qualcosa di buono».
Secondo Molinari quindi il sindaco in realtà era stato reso edotto della situazione: del problema dell'autostrada e delle asfaltature che sarebbero state fatte di giorno e non più di notte. E ieri Bruni si è affidato a una nota del suo portavoce per commentare la rivelazione dell'assessore finito nell'occhio del ciclone: «Me ne ha accennato la sera di giovedì durante il consiglio comunale quando la strada era già stata fresata ed erano state definite le modalità di intervento». Insomma, come dire, l'ho saputo ma troppo tardi per fare qualcosa. Lo scontro ai massimi livelli del Comune aggiunge ulteriore polemica all'amministrazione che, tra una manciata di giorni (l'8 novembre), dovrà affrontare una mozione di sfiducia in consiglio comunale.
Gisella Roncoroni

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