Neanche la Lega
difende Carioni

La decisione del commissario straordinario della Provincia, il leghista Leonardo Carioni, di recedere da una serie di associazioni culturali e di ricerca (dal Centro Volta a Univercomo) sta diventando un terremoto politico.

COMO La decisione del commissario straordinario della Provincia, il leghista Leonardo Carioni, di recedere da una serie di associazioni culturali e di ricerca (dal Centro Volta a Univercomo) sta diventando un terremoto politico.
Contro i tagli decisi con un blitz hanno alzato la voce il presidente della Camera di Commercio Paolo De Santis, il coordinatore Giulio Casati e il presidente di Univercomo Giacomo Castiglioni. Il sindaco Mario Lucini ha parlato di «decisione unilaterale».
Si vada Univercomo (100mila euro l'anno) al CentroVolta (85mila euro). E ancora il Centro tessile Serico (27.115), il centro studi Magistri Comacini (5.164 euro). Cancellati, tra gli altri, l'associazione Pier Amato Perretta e l'associazione Villa Vigoni.
Il Pd: «Dimissioni»
Durissimo il consigliere regionale del Pd Luca Gaffuri che chiede a Carioni di dimettersi. «Ribadisco - dice - come avevo sostenuto in occasione della presa di posizione di Carioni rispetto alla riorganizzazione delle Province, in dissenso con tutto il territorio rappresentato al tavolo della competitività. Sta svolgendo un ruolo che è di commissario e invece lo intende come ruolo politico e proprio per questo sarebbe opportuno che si dimettesse al più presto».
Gaffuri entra anche nel merito dell'addio di Villa Saporiti ad associazioni storiche per Como: «Sta facendo delle scelte che vanno contro l'interesse della Provincia di Como e delle sue eccellenze. Queste scelte rischiano di condizionare anche il futuro nel momento in cui arriveremo a una fusione con altre Province». Lega dura, Pdl cauto

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