Al Sant’Anna un secondo reparto Covid
«Malati in aumento, serve la terza dose»

Per la prima volta dall’estate non bastano i quindici posti letto di Malattie infettive - L’appello del primario: «Anziani, proteggetevi. Fosse per me il nuovo richiamo lo imporrei»

Como

Salgono i ricoverati e per la terza volta da febbraio 2020 il solo reparto di Malattie infettive del Sant’Anna non basta più. E così il primario Luigi Pusterla consiglia caldamente agli anziani di fare la terza dose.

Solo venerdì i ricoverati Covid al Sant’Anna erano 15, tanti quanti i letti a disposizione per la quarantena delle malattie contagiose. A ieri il numero dei pazienti è salito a 22 e quindi i sanitari del presidio di San Fermo hanno dovuto allestire altri letti nei vicini reparti dovendo - come sempre - mettere in atto tutte le misure per evitare che il virus si diffonda. L’aumento, sia chiaro, non è preoccupante, e i numeri al momento sono gestibili. Non è nemmeno vagamente paragonabile a ciò che succedeva nel novembre dell’anno scorso con oltre 500 ricoverati in tutti gli ospedali della provincia, compresi quelli privati. All’epoca i malati erano così tanti che venivano trasferiti nelle altre province.

Ma è da luglio, ormai, che l’Asst Lariana è tornata ad una fase di relativa normalità con i pazienti contagiati dal Covid ricoverati soltanto nel reparto di Malattie infettive. Anche simbolicamente l’aumento ha un suo peso soprattutto per dei professionisti che non hanno mai visto quest’ala dell’ospedale “Covid free”. Già da fine ottobre qualche nuovo ricoverato Covid in più era arrivato al Sant’Anna, detto che a inizio mese i pazienti erano meno di dieci. Ed è proprio da ottobre che la curva dei nuovi positivi è tornata a salire, passando nel Comasco da un’incidenza di casi ogni 100mila abitanti pari a 8,9 fino ai 35 attuali. Alcuni di questi casi sviluppano dei sintomi rilevanti. Succede soprattutto alle persone non vaccinate, quel 10% di comaschi sopra ai 12 anni convintamente no vax. Ma di recente in ospedale vengono ricoverati anziani, fragili, che hanno bisogno della terza dose perché le difese anticorpali stanno ormai calando.

«È vero, i ricoveri stanno salendo – spiega Luigi Pusterla, primario delle Malattie infettive dell’Asst Lariana – ed in effetti gli ultimi pazienti hanno un’età media sopra gli 83 anni, tra ieri e l’altro ieri. La terza dose è fondamentale, fossi io a decidere la imporrei. Al momento non sono preoccupato, siamo lontani mille miglia dal novembre del 2020 per fortuna. Però l’allerta è calata e le attenzioni non sono più quelle di prima, tra piazze e stadi pieni. Con il cambio di stagione un rialzo della pandemia era atteso. Il virus circola meglio con temperature più basse e le persone che vivono negli ambienti chiusi. Le armi a nostra disposizione restano i vaccini e le misure di contenimento sempre da ricordare».

Non ci sono comunque casi al Sant’Anna meritevoli di terapia intensiva, fino ad ora per la rianimazione il territorio di Como ha fatto riferimento all’ospedale Sacco di Milano.

Si ricorda che a sei mesi di distanza dalla seconda dose tutti i cittadini over 60 possono prenotare online (prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it) la terza dose, come pure i pazienti fragili e tutti gli operatori sanitari.

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