Covid, triplicati i malati in corsia negli ospedali comaschi. Torna la pressione sul Sant’Anna

Bollettino Anche al Valduce casi in aumento. Ieri 592 nuovi contagiati. Il primario di malattie infettive Pusterla: «Molti anziani con vaccino a dicembre»

Covid, negli ospedali cittadini oggi ci sono 75 pazienti infetti, senza contare i malati fermi in pronto soccorso. Esattamente un mese fa erano venti. Come ormai abbiamo imparato dopo un rialzo prolungato dei contagi una quota pur minima di persone patisce dei sintomi alle volte meritevoli di finire all’attenzione degli ospedali. L’aumento dei positivi è netto da ormai un mese. I ricoveri nella sola area medica degli ospedali lombardi sono passati da 450 a 1.123 negli ultimi trenta giorni, nella nostra città i positivi in corsia sono più che triplicati.

«Siamo a una sessantina di pazienti infetti, con una decina di casi in valutazione in arrivo dal Pronto soccorso – spiega Luigi Pusterla, primario delle Malattie infettive dell’Asst Lariana – più del 90% sono malati anziani, pluripatologici, con la terza dose fatta a dicembre. Inutile ricordare che è importante rinnovare la vaccinazione. L’ospedale per ora regge, ma è l’ennesimo carico su un sistema stressato». Il Sant’Anna e il Valduce hanno contingentato le visite dei parenti a fronte dell’aumento delle positività. «Siamo a 14 positivi – dice Riccardo Bertoletti, direttore sanitario del Valduce – il mese scorso avevamo un caso soltanto. L’aumento c’è e la preoccupazione anche. Non ci sono ad oggi gravi ripercussioni sul funzionamento dell’ospedale, siamo allenati. Il problema è che molti ricoveri durano più di una settimana e i letti rimangono occupati. Non sono pazienti gravi, non vediamo come prima caschi per la ventilazione forzata, sembra di essere davanti più a una grave influenza. A finire in ospedale sono anziani fragili che sono rimasti fermi alla terza dose».

Per i fragili e gli ospiti delle Rsa oggi si parla di quinta dose. Nel Comasco le vaccinazioni nell’ultima settimana sono aumentate, almeno per le quarte dosi tra gli anziani, ma la copertura nella popolazione generale ancora bassa. Il ritorno alla vita al chiuso, gli sbalzi di temperatura e le norme anti contagio ormai dimenticate secondo i medici facilitano il compito al virus. Ieri i contagi tracciati a Como sono stati 592, il tasso di positività in Lombardia continua ad oscillare attorno al 20%. I dati sono importanti in tutte le province, a Milano (+2.106), a Brescia (+943) come a Varese (+786). L’indice di trasmissibilità è ancora in una fase espansiva colpa di nuovi sottogruppi di varianti virali in circolazione. La curva però non cresce più velocemente come accadeva fino alla settimana scorsa. Piuttosto, il numero dei letti occupati da casi Covid nei reparti ordinari è salito nell’ultimo giorno di altre 22 unità. Mentre le terapie intensive rimangono poco toccate.

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