Il Politeama va a pezzi: «Per rimetterlo a posto servono 8 milioni»

Il caso Dalle infiltrazioni al rischio di caduta di calcinacci, dalla tenuta delle solette ai nuovi impianti - Il vecchio teatro di piazza Cacciatori delle Alpi versa in condizioni pessime. Ma il sindaco è pronto a rilevarlo

Servono più di otto milioni di euro per sistemare il Politeama. L’edificio, in pessimo stato, sconta 15 anni di mancate manutenzioni.

Risale a poche settimane fa uno degli ultimi sopralluoghi all’interno dell’ex cine teatro chiuso dal lontano 2005. Lo stabile ha, come noto, un grave problema al tetto, la questione su tutte più urgente e che richiede un intervento già valutato dal Comune nell’ordine dei 450mila euro. Ma una riqualificazione anche solo parziale dell’immobile richiede molte più risorse. Le infiltrazioni d’acqua infatti hanno intaccato le solette delle stanze della parte degli appartamenti. Le porzioni che non sono di cemento armato stanno cedendo. La sala del teatro ha tutti gli impianti da rifare. Bisognerebbe rimettere tutto a norma, palchi compresi: l’attuale conformazione non risponde ai requisiti di sicurezza.

L’intervento più urgente riguarda il tetto

C’è poi il problema alle facciate, con il rischio che si distacchino dei materiali, una parete laterale ha profonde crepe. Ci sono poi problemi minori, legati all’incuria. La scorsa stagione invernale gli spazi a pian terreno sono stati a lungo abitati da senzatetto, ogni tanto le tracce dei passaggi si rinnovano.

Poco prima della pandemia il collegio dei periti aveva stimato il valore di un possibile intervento di riqualificazione e la cifra immaginata arrivava a otto milioni di euro. Sono passati tre anni, la situazione non è certo migliorata. Il calcolo potrebbe di molto lievitare, anche in base alla destinazione d’uso, a cosa il Politeama vorrà un domani contenere. Di sicuro l’amministrazione comunale è intenzionata il 30 novembre a partecipare alla prossima asta di vendita, la cui base è fissata in un milione e 262mila euro. Il Comune ha già l’82% delle quote della società liquidatrice. Nella recente variazione di bilancio sono stati inseriti quattro milioni.

Il Comune possiede l’82% delle quote

Acquisito tutto l’immobile il sindaco Alessandro Rapinese ha detto che la priorità è «fermare lo sfacelo» e quindi «sistemare il tetto per evitare che crolli tutto». Poi nei prossimi anni, nel 2024 e nel 2025, bisognerà trovare fondi ed energie per riqualificare l’edificio e per riempirlo di contenuti. Ad iniziare dalle attività commerciali per poter contare su un sostegno concreto.

Sul tema l’anno scorso fino a maggio il Comune ha riunito professionisti, enti e associazioni per discutere di Politeama. Questo “tavolo di co progettazione” ha stilato delle proposte in senso culturale, relative alla futura possibile gestione, ma anche delle stime tecnico architettoniche. Con dei rilievi non troppo confortanti.

Il Politeama, un bene vincolato, è in cattive condizioni e un suo rilancio si scontra con una riqualificazione che si annuncia difficile e molto onerosa. In consiglio comunale le minoranze, Pd e Svolta Civica, hanno avanzato dei dubbi proprio sullo stato dell’arte dell’immobile, ma anche sulla mancanza di una visione chiara del futuro utilizzo. Di contro a Rapinese piacerebbe «un cinema-boutique», ci sarebbero state già delle manifestazioni d’interesse da gestori di cinema di Milano.

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