Stop al Superbonus 110%. A Como a rischio 1.200 lavoratori

Nei cantieri L’allarme lanciato da Uil e Confartigianato. «La fine delle agevolazioni non tocca soltanto l’edilizia ci sono anche i settori dell’indotto che avranno un calo»

La fine del superbonus 110 e le difficoltà legate alla proroga potrebbero mettere a rischio tra i 600 e i 1200 posti di lavoro nella provincia di Como perché la crisi non colpirà solo il settore edilizia ma tutto l’indotto, secondo l’allarme lanciato da Feneal Uil a seguito del provvedimento del Governo che ha messo la parole fine al superbonus.

Il sindacato sottolinea come le misure messe rischiano di far perdere alla Lombardia tra i 10 e i 20 mila posti che non riguardano solo il settore dell’edilizia ma gli ambiti che ruotano intorno alla casa, coinvolgendo quindi anche gli artigiani.

«La proroga ha abbassato l’agevolazione fiscale al 70% sui cantieri che già hanno un avanzamento lavori importante – spiega Virgilio Fagioli, Anaepa-Confartigianato Edilizia – ma questo significa intervenire sulle delibere condominiali perché i cittadini devono essere consapevoli che dovranno aggiungere una parte delle spese che non erano invece previste. Tutto ciò ha bloccato il sistema perché nei condomini bisogna rifare le assemblee».

Aspettative

E non è il problema più grave. Il nodo sta nell’aver prima accelerato gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, creando aspettative nelle persone, per poi rapidamente fare marcia indietro.

«È stato drogato il mercato e ora rientrare nel sistema di agevolazione fiscale che esisteva prima del 2019, quello al 50% per il recupero fiscale in dieci anni, non è facile – aggiunge Fagioli – grazie alla pressione di associazioni e sindacati siamo riusciti a far proseguire l’agevolazione al 50%, ma non c’è più la possibilità della cessione del credito né dello sconto in fattura e questo ridurrà di molto il mercato. Le imprese che si sono strutturate per la grande mole di lavoro che c’è stata ora si troveranno in difficoltà. Gli incarichi caleranno e ci saranno problemi nella gestione del personale».

Requisiti

Secondo Feneal Uil il provvedimento approvato dal Governo ha sì l’obiettivo di far proseguire i lavori iniziati, ma in realtà contiene requisiti a norme che rischiano di fermare comunque i lavori che dovrebbero essere prorogati arrivando a bloccare gli interventi in maniera definitiva e mandando a spasso i lavoratori dalla mattina alla sera.

«Sul Superbonus - evidenzia il segretario generale Feneal Uil Lombardia Riccardo Cutaia - il Governo ha prodotto un provvedimento di “falsa proroga” che metterà in crisi il settore e il suo indotto. Le norme contenute serviranno ad aiutare chi ha preso i soldi ma magari non completerà i lavori, o non raggiungerà il miglioramento di almeno due classi energetiche, e non servirà a completare quei condomini dove i cantieri sono magari già ultimati al 90%. Questo perché la fascia di reddito che è stata introdotta dal Governo, insieme al fatto che in ogni condominio ci sono situazioni differenti che non garantiranno una soluzione univoca. In questo modo i lavori rischiano di fermarsi ugualmente. E questo avrà ovviamente anche un risvolto sociale imponente, a partire da quello sull’occupazione nel settore edile».

La Feneal Uil Lombardia chiede al Governo e alle istituzioni di rivedere il provvedimento approvato proprio per evitare una drastica e improvvisa riduzione di posti di lavoro. «Sentiamo da più parti – conclude Riccardo Cutaia - che i posti di lavoro sono aumentati, lo certifica anche l’Istat. Proprio perché si proclama un successo, è necessario intervenire perché questi numeri non rappresentino solo una bolla pronta a scoppiare perché per quanto concerne le misure per il superbonus il destino, in assenza di interventi, sarà questo».

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