Calabria:cosa ci dice un voto “inutile”

Che barba che noia. Anche la Calabria, dopo le Marche e tanti altri casi, ci dice che le elezioni sono diventate per la maggior parte dei cittadini un impiccio da evitare. All’ombra della Sila la partecipazione è stata addirittura ben al di sotto del 50% superando di poco il 43. Insomma più di un calabrese su due, tra domenica e ieri, ha scelto di non recarsi ai seggi. Sarebbe bello capire se, magari, questi non elettori hanno partecipato alle manifestazioni in piazza pro Gaza.

Vero che l’esito del voto nella Regione era più che scontato. Ma lo erano anche le vittorie della Dc in gran parte delle elezioni all’epoca della Prima Repubblica quando però la partecipazione raggiungeva livelli oceanici.

Caso mai, in Calabria, potrebbero stupire le dimensioni del successo di Roberto Occhiuto, presidente uscente, che ha superato il risultato di quattro anni fa. Lo sconfitto è Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps e tra i “padri” del reddito di cittadinanza. La Regione è tornata in anticipo alle urne proprio a causa del candidato del centrodestra, dimessosi dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per corruzione.

Restando al paragone con le Marche, dove il candidato del centrosinistra, Matteo Ricci, ha attribuito le cause della sua sconfitta anche all’inchiesta della Procura a suo carico, si potrebbe dire che invece in questo caso, l’azione della magistratura abbia giovato a Occhiuto. Certo la sensibilità rispetto a queste situazioni è diversa tra gli elettori di centrodestra e quelli di centrosinistra (in particolare per quanto attiene ai Cinque Stelle).

Ma neppure si può dire che l’avviso di garanzia a Occhiuto sia stato tra le cause della disaffezione nei confronti dei seggi perché la percentuale dei votanti del 2021 non è dissimile da quella attuale.

Anche i risultati non sembrano tanto differenti con, per quanto riguarda il centrodestra, Forza Italia che, nella regione, resta davanti a Fdi e Lega: il consenso dei meloniani, peraltro, è stato eroso dalla lista civica ispirata da Occhiuto.

Dall’altra parte va registrata una rilevante flessione del Movimento Cinque Stelle che pure esprimeva il candidato presidente, penalizzato però anche dall’immancabile lista civica a sostegno di Tridico. Insomma, altro che voto utile, voto “inutile” per i pochi che hanno scelto di darlo: niente di nuovo sotto il sole della Calabria e neppure dell’Italia. Salvo le discussioni sullo strano rapporto tra le piazze pro Gaza piene e le urne sempre più vuote. Evitiamo di tirare in ballo ancora Pietro Nenni che però l’aveva già capita più di mezzo secolo fa.

Il centrodestra mette a segno il secondo gol (ma questo era un rigore e il milanista Pulisic non era della partita).

Gli avversari attendono i più confortevoli terreni di Campania (dove la compagine al governo di Roma non ha ancora un candidato), Puglia e Toscana per arrivare a quel 3-3 completato dal Veneto dove il centrodestra gioca praticamente da solo,

La Calabria peraltro conferma i dubbi sulle effettive possibilità del campo largo di ribaltare la situazione alle elezioni politiche del 2027. In questa direzione non è infatti arrivato alcun segnale. Anzi. Avrà mica ragione Renzi?

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