Cos’è la destra che piace agli italiani

Perlomeno la guerra tra Hamas e Israele sembra aver messo la sordina alle esternazioni, per così dire, improvvide di ministri e altri esponenti dell’inner circle di Giorgia Meloni. Il premier, come ama essere chiamata, al maschile, dalla sua sembra intenzionata a fare ogni sforzo per dotarsi di un profilo politico liberal democratico, o quantomeno da esponente conservatore in senso europeo. Ulteriore prova, sempre in tema del devastante conflitto mediorientale, sono le parole pronunciate dal capo del governo alla Sinagona di Roma, tutt’altro che scontate alla luce della cultura politica che appartiene comunque al patrimionio di FdI.

Ma alla fine, dobbiamo tornare al Gaber di “che cos’è la destra” e magari anche la sinistra a più di trent’anni dalla fine del Pci. Ma restando nel campo governativo e dintorni è il caso di analizzare alcuni processi in corso. Il primo riguarda la competizione tra Fratelli d’Italia e Lega in vista delle elezioni europee della prossima primavera, più che mai cruciali anche alla luce delle crisi internazionali. Matteo Salvini ha puntato il timone del partito verso dritta in gergo marinaro e destra in quello politico. È’ stato tra i primi leader, e unico della coalizione che guida l’Italia, a complimentarsi con Alternative fur Duertschland, la forza di estrema destra tedesca che si richiama anche al nazismo, per il brillante risultato alle recente elezioni locali in Germania e continua a sfoggiare Marine Le Pen come testimonial della sua politica. Ed una tattica che, almeno stando ai sondaggi, paga. Il Carroccio appare e in crescita e il partito del premier in calo sia pur leggero. Bisogna però capire se questo sia successo anche per le difficoltà dell’azione di governo e l’impossibilità di mantenere le promesse elettorali, che erano però comuni anche all’alleato leghista. Peraltro, le rilevazioni più recenti, sembrano favorire l’intero centrodestra dopo il richiamo di Meloni agli alleati per una maggior compattezza.

E allora più su “che cos’è la destra”, potrebbe valer la pena di interrogarsi su quale destra vogliano gli italiani. E viene il dubbio che quella moderata e a spanne liberaldemocratica, a lungo incarnata dalla Forza Italia di Berlusconi non sia molto di moda. Detto che anche quello del più volte presidente del Consiglio era stato un percorso avviato e mai portato del tutto a compimento, aveva comunque pagato e, tratti fatto credere che l’Italia potesse trovare una destra diversa da quella estremista nostalgica del fascismo pure un po’ macchiettistica. Quello che accade ora sembra diverso ed è qualcosa che come dimostra il fenomeno di AfD in Germania e di altre forze politiche in alcuni stati europei, non proprio solo del nostro Paese. La stessa Meloni, prima di cambiare abito anche a causa dell’investitura a capo di governo, ma probabilmente non solo, ha cavalcato questa deriva per affermarsi nelle ultime elezioni politiche. Che non a caso hanno penalizzato la Lega di Salvini in questa sorta di osmosi delle estreme. Il clima del Paese, peraltro, si rispecchia anche nella stampa di destra, che all’unanimità, sembra aver rinunciato a qualunque approccio moderato, che, evidentemente, non porta copie in edicola.

Ora bisogna vedere cosa accadrà. E le elezioni europee saranno cruciali in questo senso. Perché la maggioranza che uscirà dalle urne potrebbe essere più o meno orientata a destra. E il dato avrà un peso rilevante anche sugli equilibri e gli sviluppi politici in Italia. Non solo per il centrodestra.

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