

Alla vigilia delle elezioni di Roma del 2016, quelle che avrebbero consacrato sindaco Virginia Raggi grazie a una clamorosa vittoria dei 5Stelle, la senatrice Paola Taverna coniò un aforisma talmente spassoso da farlo entrare nella piccola storia del costume italiano: “C’è un complotto per farci vincere!”.
Ora, è ormai da anni che la politica italiana non può più essere analizzata con le armi della logica, della competenza e della serietà, argomenti del tutto sconosciuti alla stragrande maggioranza degli statisti che si stanno contendendo Palazzo Chigi, ma va interpretata come se fosse un racconto di Gogol’, perché è il grottesco la sua sola chiave di lettura. E se ragioniamo in questi termini, in effetti l’uscita del tutto paradossale - i complotti di solito si ordiscono per farti perdere… - della focosa liderina romanesca, in fondo, non era affatto sciocca e si è rivelata addirittura profetica.
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