Vince il turismo dei sogni sostenibili

“Per vincere ci vuole una buona partenza”, diceva lo slogan di una vecchia pubblicità. Passalacqua lo ha attualizzato. Aperta nel 2022, dopo solo un anno ha conquistato il titolo di miglior hotel del mondo. Un successo che onora non solo il lago di Como, ma l’Italia intera e la famiglia che è riuscita a compiere questa impresa: i De Santis. Un altro segreto di qualunque successo è la capacità di fare squadra, in questo per restare nella metafora sportiva, Paolo, Antonella e Valentina sono stati un tridente capace di far sognare non solo i visitatori delle loro dimore, ma tutto il comparto turistico del lago di Como, grazie anche ai collaboratori che hanno scelto.

Il riconoscimento a Villa Passalacqua arriva al culmine di una stagione estiva con tante prime volte non tutte positive per l’accoglienza in terra comasca. Al record assoluto di presenze si sono accompagnate le prime voci stonate di un coro che era stato prima all’unisono un cantico della nostra bellezza e di una capacità ricettiva di livello non alto, ma di più. Certo le critiche non hanno mai avuto a che fare con la grande hotellerie locale.

Si sono incentrate sulla carenza di servizi, in particolare per quanto riguarda i trasporti e su costi non giustificati e neppure giustificabili. L’emblema è stata la famosa divisione del toast fatta pagare due euro in un locale dell’Alto Lago. Lo scontrino di quel macchiettistico sketch è diventato un tormentone estivo tale da oscurare la fama di una canzone dei Righera degli anni ’80, “Vamos alla Playa”. Qualcuno ha anche paventato il rischio di un “Non Vamos più al lago di Como”, di una bolla sul punto di scoppiare, anche a causa di attese virtuali create dai social poco pertinenti con la nostra meravigliosa realtà.

La performance di “Passalacqua” e della famiglia De Santis, che, va detto non è sola su questo terreno, al di là del prestigioso risultato, dimostra anche che nel turismo vince chi sa programmare con lungimiranza e comprendere come sfruttare al meglio le peculiarità del territorio. Le idee, in questo caso, sono state subito chiare, come dimostrano anche le altre strutture gestite dal gruppo. Un’offerta di elevata qualità, un turismo non per tutti, ma alla fine, molto più sostenibile e green rispetto ad altre realtà. Forse se l’esempio fosse stato seguito, magari istituzionalizzato, ci saremmo risparmiati anche i contraccolpi in chiaroscuro di questa estate e i rischi legati all’annunciato disimpegno del testimonial del lago per eccellenza, George Clooney.

I De Santis non hanno puntato al facile vantaggio immediato, anzi, si sono assunti dei rischi importanti sul fronte degli investimenti, anche, se non soprattutto, proprio per Passalacqua, l’ultima scommessa vincente. Altri hanno intrapreso strade diverse e hanno finito per danneggiare non solo loro stessi, ma anche l’intero comparto con un devastante effetto boomerang. Poiché non si vive di sola bellezza, fate due conti, e calcolate quanto può valere l’ambito riconoscimento di miglior Hotel del mondo per il nostro Pil. Si rischia di mettere a dura prova il pallottoliere. Perché di questo premio beneficeranno in tanti: l’immagine, per quanto connotata anche di effimero, conta eccome, specie per la risonanza internazionale.

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