Acqua e caffè: 12 euro
«Sbagliato credersi
una meta per ricchi»

Como: dibattito in città dopo la notizia del conto record. I candidati sindaco si confrontano sulla città turistica. Molteni: «Differenziare». Minghetti: «Serve misura»

La nostra città guarda ancora al turismo elitario che può permettersi di pagare qualsiasi cifra, oppure se facciamo pagare 12 euro un caffè doppio e una mezza naturale rischiamo di perdere visitatori, nel lungo periodo? La domanda, scontrino alla mano, è lecita, visto che - come riportato ieri - il bar Monti ai clienti seduti ai tavolini in piazza Cavour ha presentato un conto, appunto, da 12 euro, per un caffè doppio e una bottiglietta d’acqua.

Como discute

La notizia ha suscitato un dibattito in città e raramente si era visto un così elevato numero di commenti anche sul nostro sito web e sulla pagina Facebook. Tanti gli interrogativi suscitati dalla vicenda: Como è davvero così ben tenuta da potersi permettere richieste del genere ai turisti? E che tipo di messaggio si dà con simili scelte? Vogliamo solo un turismo “ricco”? E si potrebbe proseguire a lungo. Tutte domande che abbiamo posto alle persone che si candidano a guidare la città per i prossimi cinque anni, e quindi a scegliere quale linea seguire anche in campo turistico.

«L’importante è la chiarezza - commenta Giordano Molteni , candidato sindaco del centrodestra – Al cliente deve essere chiaro il prezzo fin da subito, la fregatura può essere solo lì. Se il visitatore cerca il contesto di lusso e il servizio di pregio saprà a che costi andrà incontro. Se invece attende un caffè per un euro e mezzo o due e poi lo paga il doppio allora rimarrà scottato. Ben venga l’offerta turistica differenziata per tutte le tasche, dalle grandi ville al bed and breakfast. Così da soddisfare tutte le richieste e le esigenze».

Barbara Minghetti , candidata di Svolta Civica, Pd, Agenda Como 2030, Europa Verde e Como Comune nota: «La nostra è una città turistica che offre in ogni settore servizi e prezzi diversi, adatti a target diversi è un concetto importante, dobbiamo essere in grado di accogliere qualsiasi tipo di visitatore. Poi in un’economia di mercato è il consumatore a scegliere ciò che preferisce. Ecco, diciamo però che confido nel buon senso e nella misura che ogni esercente dovrebbe avere. Perché è bene non superare certi limiti». E forse 12 euro per un caffè doppio e una bottiglietta d’acqua sono in effetti una bella cifra. Tale da scontentare qualche turista, magari italiano.

Le opinioni

«Il presupposto è il libero mercato – dice Alessandro Rapinese , candidato della lista Rapinese Sindaco – che come ovvio seleziona l’offerta migliore e l’esercente più capace. Io non sono comunista e non voglio certo imporre prezzi e scelte. Dodici euro è tanto, sì, ma in altre note ville si spende anche di più. E a pochissimi metri dal bar in questione c’è un posto dove con 12 euro si può pranzare e in tasca rimane anche il resto».

«Naturalmente siamo in un economia di libero mercato e il titolare del bar può fare il prezzo che vuole, a patto che lo renda noto nel listino – interviene Adria Bartolich , candidata di Civitas – Certo è un prezzo assolutamente esagerato. Vero che Como è una città con un profilo internazionale, è un brand, ma salvaguardare il brand con i prezzi così alti è una scelta poco lungimirante. I prezzi alti non allontanano il turismo di massa, però spingono le persone a visitare la città col panino in mano. Una politica dei prezzi ragionevole invece invoglia a fermarsi più a lungo. Più dei soliti due giorni».
S. Bac.

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