Casa del Fascio, parte il cantiere: restauri a impianti e serramenti

Como Lavori fino a metà agosto, investimento da 752mila euro: «Cautela per i meccanismi brevettati delle finestre, nessun maxi ponteggio»

Cantiere alla Casa del Fascio, partiti lavori di manutenzione che dovrebbero concludersi per il 19 agosto e costeranno 752 mila euro.

Ieri sono comparse le prime transenne a protezione di un intervento sulla finestra della facciata. Il progetto prevede la manutenzione dell’impianto elettrico e dei serramenti, oltre al consolidamento del pennone della bandiera, il rifacimento di alcune parti dell’intonaco esterno, delle grondaie, dei pluviali e di parte della copertura dei magazzini e dei box, oltre all’installazione dell’impianto antintrusione.

L’edificio, che ospita la Guardia di Finanza, è di proprietà del Demanio, l’incarico all’impresa Operazione srl di Napoli è stato conferito dal ministero delle Infrastrutture, progettazione e direzione lavori sono della Soprintendenza alle Belle Arti.

L’impatto del cantiere per ora è contenuto, e resterà tale nelle diverse fasi dell’intervento: l’ex Casa del Fascio insomma in nessun momento verrà “impacchettatata” con ponteggi che la sottrarrebbero alla vista.

Grande cura verrà posta nel restauro dei serramenti originali: «Sono dei capolavori brevettati - spiega Maria Mimmo, direttore artistico del progetto e funzionario della Soprintendenza - che richiedono un intervento da parte di specialisti. Ci stiamo muovendo con grande cautela, per ora su una prima porzione, per comprendere il funzionamento del meccanismo di contrappesi e bilanciamenti che azionano i serramenti. Non sappiamo ancora con quale ordine procederemo nell’intervento, ma certamente il cantiere interesserà una piccola porzione dell’edificio per volta».

Circa due terzi dell’importo complessivo serviranno per i serramenti, quasi tutto il resto per riqualificare e mettere a norma gli impianti elettrici, «particolarmente complessi in una struttura che da sempre ha ospitato uffici». Il pennone della bandiera, parti dell’intonaco e i box assorbiranno il resto delle risorse. «Il nostro auspicio - aggiunge il direttore artistico - è che questo intervento rappresenti il primo tassello di una generale riqualificazione dell’ex Casa del Fascio».

«Peccato che nessuno abbiamo condiviso informazioni finora su questo cantiere - si rammarica l’architetto Attilio Terragni, nipote del maestro del Razionalismo e progettista del monumento - Nel nostro archivio abbiamo i progetti originali a grandezza naturale dei serramenti, sarebbe stato bello se qualcuno fosse venuto a vederli».

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