Como, San Martino diventerà un parco urbano per le scuole

Il progetto Conclusa la prima parte dei lavori grazie alla cooperativa Arca: i sentieri sono stati puliti e gli alberi catalogati

Sei ettari e mezzo di verde con più di 1500 essenze da aprire alle scuole di Como. La cooperativa sociale Arca ha concluso la prima parte dei lavori iniziati dopo l’estate per costruire un nuovo grande parco didattico. All’interno del San Martino, per la parte boscosa che compete l’Ats, gli operatori hanno ripulito i sentieri e censito le tipologie di alberi presenti.

Patrimonio verde

Si tratta di un vero e proprio patrimonio naturale da tutelare, eliminate invece le piante infestanti che fino a ieri rendevano l’area verde una selva intricata quasi inaccessibile.

Ci sono pioppi centenari davvero giganteschi, un boschetto di faggi, non sono invece state trovate per fortuna le robinie che in genere soffocano le aree forestali. In questo grande giardino recintato abbandonato da un secolo non sono riusciti ad entrare i cinghiali, mentre hanno trovato casa picchi, volpi e tassi. «Stiamo preparando un bosco didattico - spiega Maurizio Galli, responsabile di Arca – non come spazio accessibile in autonomia, ma come percorso nel verde dedicato agli alunni con finalità didattiche. Con delle regole chiare, lo scopo è non permettere abusi, come purtroppo in passato è accaduto, e conservare al meglio questi preziosi ettari. Abbiamo mappato sei diverse zone. Tre, che corrispondono a circa metà dell’area, potrebbero essere già pronte nella seconda metà del 2024, iniziando così la collaborazione con le scuole. Il resto del polmone verde è in condizioni peggiori, dobbiamo fare ancora molta manutenzione». Occorre ridisegnare i sentieri con l’adeguata cartellonistica. All’orizzonte c’è anche il progetto “casa del parco”. A settembre sul lato dell’ex statale che risale verso Lora è stato abbattuto un vecchio fienile pericolante.

Su queste fondamenta verrà edificato un piccolo fabbricato per le aule e i laboratori. Ma occorre ancora trovare le risorse economiche. Intanto però gli alunni potranno prendere possesso della più grande collina verde della città. Non si tratta di un lavoro semplice, questi sei ettari e mezzo sono stati disseminati nel corso dei decenni da spazzatura, piccoli abusi, tante piante sono cadute o sono da abbattere.

Meno anidride carbonica

«Vogliamo animare il bosco con uno scopo educativo – dice ancora Galli – in più dobbiamo calcolare la quantità di Co2 che il parco finalmente risistemato andrà ad abbattere, a beneficio della città. C’è in animo anche un progetto di compostaggio, perché i materiali rimossi dopo la pulizia e la manutenzione del San Martino vengano trasformati in compost, a garanzia di un ciclo naturale continuo».

Per diversi anni il San Martino ha tentato di aprirsi alla città, ma i vari progetti di parco urbano sono naufragati. Resta anche nel limbo tutta l’area dell’ex ospedale psichiatrico che interessa l’Asst Lariana. Con la Provincia che vorrebbe, contrariamente al Comune, costruire un nuovo polo scolastico.

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