Covid e influenza, boom di casi in città

L’epidemia Deciso aumento dei malati per i medici di base, crescono le richieste di tampone nelle farmacie. Presenze record al Pronto soccorso del Sant’Anna: il 26 dicembre 236 accessi, 210 il giorno successivo

Boom di casi di Covid e influenza, la linea del monitoraggio della Regione sta sfondando quota 15 casi ogni mille assistiti per entrare nella “zona rossa” dell’epidemia. Non siamo ancora al picco, come attesta anche l’assessore al Welfare Guido Bertolaso, ma la crescita è rapidissima e dovrebbe culminare nella settimana dell’Epifania. La situazione è analoga anche nel Comasco, dove medici di base, farmacie e Pronto soccorso assistono di giorno in giorno a un aumento dei casi.

I sintomi

«Ci stiamo avvicinando al picco - conferma Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como - e in effetti assistiamo a un deciso incremento dei casi, sia per quanto riguarda l’influenza che per il Covid».

I sintomi colpiscono soprattutto le alte e basse vie respiratorie: «Andiamo dal banale raffreddore alle complicazioni che possono comprendere per esempio la bronchite - prosegue Spata - L’importante è monitorare i sintomi ed evitare il fai da te, usare antipiretici i primi giorni, perché la febbre può raggiungere anche i 39 gradi, e se persiste sentire il medico curante che valuterà se prescrivere un antibiotico. Ricordiamo che l’influenza è causata da un virus e contro il virus l’antibiotico non serve, serve solo nel casi di sovrapposizioni batteriche».

Come curarsi quindi? «Stare a casa al caldo, bere molto, antipiretici contro la febbre e alimentazione leggera», spiega il dottor Spata. L’incremento dei casi Covid - in mancanza di un tracciamento - risulta anche dall’aumento della richiesta di tamponi nelle farmacie: «C’è sicuramente un aumento della richiesta di tamponi in questi ultimi giorni - conferma Giuseppe De Filippis, presidente dell’Ordine dei farmacisti - anche se non ci sono problemi di disponibilità di test. Siamo nel pieno della stagione influenzale, che si accompagna anche a quella forma di Covid che ormai conosciamo bene e che tuttavia non desta preoccupazione». Conferme dell’aumento di richiesta di tamponi arrivano anche dalle farmacie del territorio, dalla Bani di via Cesare Cantù alla Arrighi di via Statale per Lecco, dove ne vengono venduti 50-100 al giorno.

Sovraffollamento

L’incremento dei casi si ripercuote immediatamente sui Pronto soccorso, dove convergono i pazienti fragili o anziani che presentato sintomi più importanti. Giornate drammatiche il 26 dicembre al Sant’Anna, dove si sono registrati 236 accessi (quota 200 è già considerata da emergenza), scesi a 210 il 27 dicembre e a 108 ieri nella prima metà della giornata, con una presenza media di circa 90 pazienti fra quelli in attesa e quelli presi in carico.

«Il sovraffollamento è legato, all’aumento delle forme influenzali e patologie respiratorie. I pazienti che arrivano sono per lo più anziani e pluripatologici, condizioni di fragilità meritevoli di un’attenzione puntuale da parte del personale», confermano dall’ospedale. In calo invece i ricoveri per Covid: ieri erano 16 al Sant’Anna (contro i 22 di dieci giorni fa), 6 a Cantù, 4 a Menaggio.

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