Covid, la pandemia è finita. Al Sant’Anna solo 17 ricoverati

Salute I casi sono in continua discesa e nell’ultimo mese si è passati da 46 a meno di venti pazienti in ospedale. Il primario di Malattie Infettive: «Numeri contenuti, merito dei vaccini». Spata: «Siamo in una endemia»

La pandemia sembra svanita, nel Comasco i casi sono in continua discesa, l’ospedale registra pochi nuovi accessi e i pazienti ricoverati nell’ultimo mese da 46 si sono ridotti a 17. Il virus non fa più danni gravi. «In confronto a due anni fa e anche rispetto all’anno scorso la situazione è sicuramente cambiata – spiega Luigi Pusterla, primario di Malattie Infettive dell’Asst Lariana – oggi in tutta la Regione Lombardia abbiamo 25 pazienti gravi ricoverati nelle Terapie intensive e circa 300 pazienti ricoverati in reparto. Numeri contenuti, conseguenza innanzitutto della campagna vaccinale. Ciò nonostante si sia ripresa una vita sociale quasi normale. Pensiamo alle scuole, alle vacanze o ai luoghi di socialità come stadi e cinema».

Pochissimi casi gravi

Viviamo in un mondo che ha ormai voltato pagina. Lasciate alle spalle mascherine e distanze sociali nessuno più teme affollamenti. Come ovvio Pusterla suggerisce prudenza, in particolare alle persone più fragili e anziane. «La prima raccomandazione resta sempre vaccinarsi completando soprattutto il ciclo vaccinale» spiega l’esperto. Ma ormai raramente il Covid fa insorgere sintomi meritevoli dell’attenzione degli ospedalieri, poco spesso arriva ad intaccare i polmoni. L’impressione dei medici è che sia diventato meno aggressivo. «Le ultime varianti identificate, da Kraken a Gryphon, da Centaurus a Cerberus - sottolinea Pusterla – nonostante una maggiore contagiosità non hanno fatto salire oltre misura la curva epidemiologica e i ricoveri sono stati contenuti». L’emergenza, incrociando le dita, è alle spalle. All’ospedale Sant’Anna resta un solo reparto dedicato al ricovero dei pazienti Covid, la Chirurgia 3, con numeri contenuti. Fino a tre giorni fa i pazienti erano 17 quando a inizio anno erano 46. Da venerdì il Pronto soccorso non registrava accessi, mentre ieri si sono presentati due positivi. Nessun paziente Covid positivo è ricoverato in Terapia intensiva. Il livello d’attenzione del sistema sanitario deve comunque restare alto. Il virus più volte ha dimostrato di saperci sorprendere.

«Sempre bene fare il vaccino»

«Siamo passati da una pandemia ad una endemia – dice Gianluigi Spata, il presidente dell’Ordine dei medici di Como – fatti tutti i doverosi scongiuri nelle ultime settimane i casi sono davvero pochi come i pazienti con sintomi importanti. Nessuno ha sfere di cristallo ed è sempre bene fare il vaccino». Un fatto che sottolinea anche la Fondazione Gimbe. Secondo il monitoraggio settimanale diffuso dall’organizzazione indipendente la campagna vaccinale ha rallentato fino praticamente a fermarsi. Le quinte dosi non sono mai davvero partite, le quarte si sono bloccate attorno a una copertura pari al 38%. In compenso l’incidenza delle infezioni rispetto alla popolazione è in continua discesa, anche nel Comasco, in tutte le province lombarde calano ricoveri e decessi. Il sistema sanitario si è liberato anche dalla classica influenza, che tra novembre e dicembre ha molto impegnato i medici. Il picco è superato, il numero dei casi si è molto ridotto, il virus influenzale circola in maniera consistente solo tra i bambini con età inferiore a cinque anni.

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