Ex Orfanelle, partono i lavori per il “tesoro di Como”: le monete in mostra a inizio 2024

L’inaugurazione Avviati gli interventi tecnici per creare accessi e biglietteria. Saranno esposti 50 degli esemplari d’oro rinvenuti sotto il teatro Cressoni

Partito ieri il primo dei due cantieri nella ex chiesa delle Orfanelle che consentiranno di arrivare tra la fine dell’anno o, più probabilmente, nei primi mesi del 2024 all’inaugurazione del museo che ospiterà le monete d’oro ritrovate nel 2018 in via Diaz. Ritrovamento che è stato rinominato “Tesoro di Como”.

Le diverse fasi

Nei mesi scorsi erano stati completati i restauri degli affreschi interni e nella giornata di ieri sono iniziati gli interventi edili per un totale di 124mila euro. L’intervento parte in ritardo rispetto al previsto poiché a metà luglio l’amministrazione ha revocato l’incarico all’azienda che avrebbe dovuto eseguire i lavori ed individuarne una nuova.

Questo slittamento porterà anche a un posticipo del secondo intervento, quello dedicato agli allestimenti (da circa 500mila euro) che sono già stati approvati.

Ieri in via Balestra ha fatto un sopralluogo il sindaco Alessandro Rapinese che ha spiegato come quegli spazi diventeranno «la sede dell’esposizione permanente del Tesoro di Como». E ha aggiunto: «Nel 2022 si è concluso il restauro e, alla fine di questo cantiere (biglietteria, ingressi, uscite, bagni, impianti, ndr) si passerà agli allestimenti per riconsegnare alla città questo magnifico spazio. Avremo un’altra offerta culturale preziosissima per la nostra Como. Oggi è un palazzo chiuso che tornerà a vivere».

All’interno della ex chiesa delle Orfanelle sarà realizzato un pavimento “galleggiante” in modo da contenere i cavi e tutti gli impianti. Le strutture nelle quali saranno posizionati i reperti saranno staccate dai muri in modo da lasciare “liberi” i locali e gli affreschi. Lo spazio museale sarà costruito come un viaggio indietro nel tempo in cinque epoche storiche diverse fino ad arrivare al tesoro vero e proprio, quello composto dalle mille monete d’oro ritrovate sotto l’ex Teatro Cressoni di via Diaz nel settembre del 2018. In realtà esposte ce ne saranno una cinquantina, suddivise in tre gruppi distinti, oltre alla pietra ollare che le conteneva.

Come sarà il nuovo museo

Le monete saranno illustrate attraverso pannelli grafici e testuali mentre gli altri preziosi ritrovati nel contenitore in via Diaz (i tre anelli, gli orecchini, la goccia d’oro e la barretta semilavorata) «saranno, invece, esposti sul lato opposto, in una teca appositamente disegnata e collocata parallelamente al lato corto della ex-chiesa».

Prevista anche una proiezione video che, sulla parete di fondo della sala, priva di affreschi, si presenterà come una “cascata d’oro in movimento” e metterà in evidenza alcuni dettagli delle monete difficili da cogliere a occhio nudo.

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