I ciliegi di via XX Settembre: una storia lunga 70 anni

Il caso Furono piantumati subito dopo la guerra, e da allora sono rimasti. Oggi i cittadini si mobilitano con 5.500 firme per salvarne la storica fioritura

Como

C’è un filo lungo oltre settant’anni che lega via Venti Settembre ai ciliegi. Non sempre gli stessi, naturalmente, ma il viale tra via Milano e la stazione Borghi ha visto crescere numerosi comaschi, sempre tra le spettacolari fioriture rosa di inizio primavera. Più di un cittadino con i capelli bianchi ha segnalato di ricordare di essere letteralmente “diventato grande” vedendo sempre quegli alberi in via XX Settembre.

Un passo indietro

Giorgia Merlini, che oggi è la referente del Comitato che punta a far sì che la strada rimanga “il viale dei ciliegi” e non quello “dei peri” si batte perché quegli alberi, per lei, sono «i ciliegi della nonna» poiché fu proprio sua nonna Maria Raiteri (nata nel 1907) a chiedere al Comune di piantarli dopo la Guerra. Ma c’è qualche testimonianza storica di quelle piante che hanno mobilitato migliaia di comaschi (oltre 5.500 firme on line) e che, per ora, sono state salvate dalle motoseghe da un pronunciamento cautelare del Tar?

Dall’archivio storico de “La Provincia” si trova la prima testimonianza il 10 aprile del 1947. Nell’articolo “Desolante lo stato dei giardini e delle aiuole” si legge: «Per i viali che ebbero le piante tagliate durante la guerra sappiamo per ora è in progetto l’alberatura di quello di via XX Settembre. Il relativo preventivo verrà presentato però alla amministrazione comunale nel mese di settembre». Non si parlava espressamente di ciliegi, ma come raccontano diverse testimonianze univoche la pianta scelta fu proprio quella dei ciliegi che, per la bellezza dei loro fiori, simboleggiavano la rinascita della zona dopo la guerra. «Io sono nato nel 1947 – racconta Giorgio Mondelli, che vive ancora oggi in via Venti Settembre – e ricordo che alle elementari, tra il 1953-54 noi alunni della scuola, partecipammo a una grande festa attorno ai ciliegi. Con le fioriture rosa di quegli alberi, sostituiti periodicamente, ho sempre vissuto. Parliamo di più di settant’anni. Ci sono sempre stati nella mia vita, l’importante è la manutenzione. Quando costruirono il condominio al posto del cinema Astoria lo pubblicizzarono come un edificio nella splendida via dei ciliegi». Ricorda bene i ciliegi anche Nini Binda, già assessore, che in via Venti Settembre è nato e ha frequentato le scuole.

Nell’estate del 1997

Nell’estate del 1963, come rivela un altro articolo de “La Provincia”, si parlava di via Barelli: «Le piante, si tratterà di ciliegi identici a quelli di via XX Settembre, oltre a costituire un elemento decorativo, durante l’estate potranno offrire un poco d’ombra ai pedoni». Poco meno di trent’anni fa, nell’estate del 1997, l’allora amministrazione Botta era intervenuta per una riqualificazione complessiva e, contestualmente, aveva verificato lo stato del verde. Dei 29 ciliegi ne erano rimasti 21 e venne fatta una perizia sugli alberi, alcuni dei quali in condizioni non buone. Una classe della scuola decise di scrivere una lettera al Comune per chiedere conto dei ciliegi giapponesi. Pochi giorni dopo, il 30 settembre del 1997, la risposta dell’allora assessore all’Arredo Urbano e alle Strade Paolo De Santis che spiegò loro che i ciliegi malati erano stati rimossi, ma che ne sarebbero stati piantati 34 nuovi. E chiese ai ragazzini di «adottare simbolicamente i ciliegi di via XX Settembre» e di prendersene cura. Quella testimonianza scritta è ancora conservata oggi da alcune mamme di quei bambini. Nel 2000, per la costruzione del multisala Astoria, vennero rimosse otto piante e poi rimesse dal privato e nel 2011 la Famiglia Comasca, in accordo con il Comune, nell’ambito dell’iniziativa “Adotta un albero” inserì anche tre ciliegi di via Venti Settembre. Nell’aprile del 2019 un artista uzbeko a Como da tanti anni, Camolgion Babaev, dipingeva dal vivo i ciliegi insegnando a un’allieva di otto anni. E ogni primavera, da anni, i ciliegi finiscono in centinaia di foto di residenti, turisti e passanti.

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