Il Patria per 25 anni alla Navigazione: «Ma attenti a non sbagliare ancora»

Il caso Navicomo risponde ai dubbi sollevati dalla Famiglia Comasca: «Restauro da febbraio». La replica: «Negato il coinvolgimento del territorio. Il progetto rischia di contenere errori»

Il Patria sarà gestito per i prossimi 25 anni direttamente dalla Navigazione.

Il piroscafo verrà usato per il normale trasporto pubblico dei passeggeri, ma sarà adibito anche per ospitare eventi, cerimonie, iniziative concordate con gli enti e le associazioni del nostro territorio. Anche le coppie che vorranno festeggiare il loro matrimonio a bordo della storica imbarcazione potranno fare domanda. È stata invece accantonata qualsiasi ipotesi relativa ad un suggestivo albergo galleggiante.

La Navigazione ha ricevuto per il diretto intervento del Ministero delle Infrastrutture, forte di un investimento pari a 4,5 milioni di euro, la concessione dell’imbarcazione per 25 anni. L’intenzione è sì quella di coinvolgere il tessuto sociale comasco, ma il punto fermo è che il Patria sarà riqualificato e poi messo in acqua direttamente dalla Navigazione. Un ente statale, senza altri intermediari. Resta nelle mani della Provincia di Como la proprietà del bene.

Gli errori del passato

Entro la prima settimana di dicembre il progetto di riqualificazione del piroscafo, da trent’anni in rovina, verrà ultimato e poi presentato alla cittadinanza. Quindi da febbraio 2024 ai cantieri di Tavernola partiranno i lavori sull’imbarcazione, da concludersi non prima di dodici mesi. L’orizzonte temporale quindi è la metà del 2025.

Questo, riassumendo, è quanto fa sapere la Navigazione dopo che la Famiglia Comasca, per tramite dell’ingegnere esperto di piroscafi Flaminio Borgonovo, ha sollevato alcuni interrogativi e dubbi sul progetto di riqualificazione del Patria. Domande simili a quelle che muove anche Enrico Guggiari, uno degli imprenditori che negli ultimi anni su mandato della Provincia ha cercato senza esito di riqualificare lo storico piroscafo per utilizzarlo a fini turisti. Obiettivo che ora si pone direttamente la Navigazione, come deciso dal Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

«Le domande sono lecite e restano – spiega Guggiari – La Navigazione ha già i suoi problemi con la flotta e con il Concordia che usa solo per sporadiche uscite. Sul lago di Costanza un piroscafo analogo effettua 160 corse l’anno. Il progetto di riqualificazione del Patria deve essere chiaro fin da subito, così da pianificare la gestione in modo preventivo. Altrimenti si rischia di incorrere nuovamente negli errori del passato».

Un progetto preconfezionato

La Famiglia Comasca ha chiesto maggiore trasparenza e dialogo sul futuro del Patria. «Il coinvolgimento del territorio per ora è negato – così Borgonovo – Provincia e Navigazione non rispondono. Il progetto di riqualificazione rischia di essere preconfezionato e di contenere errori. Anche la futura gestione del Patria deve essere economicamente sostenibile».

Sia Guggiari che Borgonovo sperano che «non venga fatto un’altra volta l’errore di partire con un progetto senza avere una chiara visione sull’attività futura del piroscafo».

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