La Regione scende in campo per i ciliegi: «Tagliarli? Prima un confronto tecnico»

Il caso Lettera al sindaco Rapinese: «Pronti e mettere a disposizioni le nostre competenze» - Intanto crescono le adesioni alla petizione; le firme hanno sorpassato quota 4mila

Como

Caso ciliegi, la Regione chiede un confronto, mentre le firme in calce alla petizione online su change.org superano già quota 4mila. Dopo la mobilitazione di un gruppo di cittadini in difesa delle piante di via XX Settembre, l’assessore regionale al Territorio Gianluca Comazzi, d’intesa con il consigliere di Forza Italia Sergio Gaddi, ha scritto una lettera al sindaco Alessandro Rapinese. Nel testo si legge che la Regione «è pronta a mettere a disposizione competenze tecniche e supporto operativo per salvaguardare, laddove possibile, gli alberi esistenti e sostituire solo quelli realmente compromessi». Anche attraverso l’Ersaf, l’ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste. «Parliamo di un patrimonio identitario per la città – scrive Comazzi - prima di procedere con un taglio esteso riteniamo indispensabile un’analisi approfondita e un confronto».

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La relazione dell’agronomo

Come noto secondo il Comune, sulla base della relazione stilata dall’agronomo incaricato Anna Zottola, circa il 70% delle piante dei filari è morente. Di qui la decisione di sostituire i ciliegi giapponesi con dei peri cinesi, già acquistati. Nell’aula consiliare l’assessore alla partita Chiara Bodero Maccabeo ha parlato «situazione irreversibile». «I ciliegi ornamentali – ha detto- si trovano in uno stato di deterioramento avanzato, diffuso e irreversibile, le analisi in tre diverse stagioni hanno rilevato un degrado gravissimo nel 70% con soli quattro esemplari giovani in condizioni tali da consentire una rigenerazione con un nuovo posizionamento nel verde urbano». L’azione dei funghi ha compromesso chioma e radici, unita a «precedenti mancate manutenzioni». Meglio i peri, «la scelta non risponde al gusto, ma a una maggiore resistenza e capacità di adattarsi sulla base delle indicazioni di persone competenti».

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La diffida sottoscritta dai cittadini

Però già trecento cittadini hanno sottoscritto su carta una diffida nei confronti del Comune per il paventato taglio. A Palazzo Cernezzi è stata inviata una pec, fa sapere Anna Veronelli. Chiesto in parallelo un interessamento anche al prefetto Corrado Conforti Galli. «Un confronto tecnico con Regione Lombardia mi sembra un’opportunità da non perdere che il Comune dovrebbe accogliere con entusiasmo – spiega Gaddi - non capisco, di fronte a questa sollevazione popolare, i motivi di un’urgenza così improrogabile. Personalmente credo che i ciliegi siano un elemento di valore estetico della città da tutelare come un monumento naturale, e che la scelta più sensata sia quella di sostituire le piante malate con altri ciliegi, senza dover fare un’inutile strage degli innocenti. È una scelta di buon senso trasversale».

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L’iniziativa di mediazione in effetti è stata sostenuta e condivisa da tutti i consiglieri regionali della provincia di Como, Anna Dotti di Fratelli d’Italia, Gigliola Spelzini della Lega, Marisa Cesana di Forza Italia e Angelo Orsenigo del Pd. «Manca sempre il coinvolgimento dei cittadini – dice la capogruppo del Pd in Comune Patrizia Lissi - meglio non ascoltare, non confrontarsi. Su ogni argomento la risposta è sempre quella: io comando e faccio quello che voglio». Anche ieri mattina, già dalle sette, in via XX Settembre erano presenti diversi cittadini ed esponenti politici locali, da Forza Italia a Fratelli d’Italia, la mobilitazione ha visto l’interessamento trasversale di verdi, democratici, ambientalisti come gli attivisti di Legambiente e del Wwf.

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