Pediatria, è allarme: sul Lario 40 posti
per 99mila minori

Sanità Lo stop del reparto al Valduce crea un’emergenza . Il Sant’Anna rischia di finire ancor di più sotto pressione. Ats: «Scelta non concordata». Fermi: «Soluzioni possibili»

Nella nostra provincia ci saranno una quarantina di letti d’ospedale per 99mila minorenni. Una volta chiusa la Pediatria del Valduce, con l’ospedale di Cantù in pausa, il peso si sposterà tutto sul Sant’Anna.

Chiude la Pediatria al Valduce, ma anche a Cantù non è attiva

Dal primo agosto il Valduce ha deciso di chiudere il reparto dedicato ai bambini, che contava venti letti. Il motivo, hanno spiegato i vertici dell’ospedale, è la diminuzione dei ricoveri e la scarsità di personale. In effetti, negli ultimi anni, i pediatri in forze al presidio di via Dante Alighieri si sono di fatto dimezzati e il servizio è stato accorpato al punto nascite, con l’ospedale che ha perso la Terapia intensiva neonatale pur conservando l’area dedicata alle patologie speciali. L’utenza del Valduce, è chiaro, si rivolgerà a San Fermo, il Sant’Anna ha 20 posti letto più due per i casi positivi.

Peraltro sempre a causa della mancanza di personale per il periodo estivo è chiusa anche la Pediatria dell’ospedale Cantù, con 14 posti letto che si spera di poter riattivare da settembre. In agosto si terrà un concorso bandito dall’Asst Lariana per cercare infermieri, un’altra professionalità che scarseggia. È sempre il Sant’Anna che è chiamato a rispondere anche all’utenza canturina. In provincia per adolescenti e bambini c’è l’ospedale di Erba, nove letti e l’ospedale di Gravedona, dieci letti. Durante gli ultimi anni, più in generale durante il periodo della pandemia, tutte le Pediatre comasche hanno avuto molto lavoro da fare. Diminuire i posti letto è per molti un rischio.

La decisione

Il Valduce da agosto chiude anche il pronto soccorso pediatrico che ha circa 5mila accessi all’anno. Il pronto soccorso pediatrico del Sant’Anna conta - almeno nel pre Covid - circa 14.500 accessi e quindi è immaginabile dovrà caricarsi di un terzo in più delle richieste d’aiuto. Il Pronto soccorso di San Fermo, anche quello dedicato ai bambini, da anni attende un potenziamento, una riqualificazione della struttura, sono più volte stati annunciati progetti e interventi. Resta in funzione il servizio all’ospedale di Cantù, con un’emergenza pediatrica da 6mila accessi all’anno.

La coperta, secondo molti pediatri e ospedalieri, appare sempre più corta. All’orizzonte però ci sono possibili soluzioni per porre un rimedio.

Ieri l’Ats Insubria (ex Asl) ha specificato che la scelta presa dal Valduce «non è stata concordata preventivamente». L’Agenzia per la tutela della salute dice di essere «al lavoro per predisporre un sistema in grado di fornire una risposta puntuale ai bisogni di cura insieme all’Asst Lariana». Quindi insieme ai vertici del Sant’Anna.

A caccia di un’alternativa

Ci sono comunque spiragli aperti. «È stata acquisita la disponibilità del Valduce ad avviare momenti di confronto», ha dichiarato il direttore generale dell’Ats Insubria Lucas Maria Gutierrez. Il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi ha fatto un passo in più, almeno per il mantenimento del pronto soccorso pediatrico del Valduce. «Due le ipotesi e gli obiettivi sui quali ho già riscontrato condivisione – ha detto Fermi – un ulteriore potenziamento della pediatria dell’Ospedale Sant’Anna e il mantenimento al Valduce del pronto soccorso pediatrico». Fermi ha spiegato di aver organizzato, di concerto con l’assessorato al Welfare della Regione, un tavolo al quale siedono tutti i vari enti interessati, Ats, Asst e appunto Valduce.

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