Trenord dà la colpa a linee e lavori. Ma il 30% dei guai sono per i guasti

Disastro treni L’azienda di trasporti aveva puntato il dito sugli interventi alle infrastrutture. Ma da metà dicembre solo il 15% delle 360 corse in ritardo o soppresse è causato dalla rete

Se è vero ciò che comunica Trenord quando viene segnalato un problema a una corsa, in merito alle cause che lo hanno provocato, allora è difficile imputare il disastro trasporti di questo inverno solo a «cantieri e interventi infrastrutturali» lungo le linee che dal Comasco conducono a Milano. Perché, in realtà, i ritardi e le cancellazioni per problemi inerenti Rfi o Ferrovie Nord o per incroci da spostare influisce appena per il 15%. Anzi, a ben guardare il guaio più grosso contro cui deve fare i conti Trenord è proprio lo stato di salute dei suoi treni, visto che il 32% delle 360 corse “comasche” con problemi (dato monitorato da metà dicembre a ieri) ha registrato ritardi o soppressioni proprio a causa di guasti ai convogli.

I disservizi

La scorsa settimana l’assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente, si è incontrato con i vertici di Trenord proprio per affrontare il tema dei disagi patiti dai pendolari. Perché se è vero che chi viaggia quotidianamente in treno lamenta problemi praticamente da sempre, è anche vero che questo inverno la situazione è diventata letteralmente insostenibile. I numeri lo confermano. Negli ultimi 45 giorni si sono verificati disservizi su 360 treni lungo le tre linee comasche (la Como-Cadorna, la Milano-Asso e quella che passa da San Giovanni) per una media di quasi 8 corse in ritardo o cancellate al giorno. Un dato comunque in difetto, rispetto alla realtà.

Bene, durante quell’incontro la causa principale dei disservizi è stata attribuita a cantieri e interventi in corso lungo la linea, e quindi a problemi di infrastrutture. Dal monitoraggio dell’ultimo mese e mezzo, però, si scopre come in 112 occasioni il problema sia stato dovuto in realtà a guasti ai treni. A questo dato si aggiungono altri 40 casi con disagi causato da “interventi tecnici” in parte generici, in parte su treni.

Qualche esempio. Lo scorso 24 gennaio, giorno di sciopero, sulla tratta da Como Lago sono stati cancellati ben due treni nella sola fascia di garanzia del mattino a causa di un guasto al convoglio in partenza da Milano alle 6.13, che sarebbe dovuto essere lo stesso dato poi in partenza da Como alle 7.51.

Il giorno successivo, sulla stessa linea, altro treno cancellato (il 2169 delle 18 da Milano a Borghi) per un guasto e il numero 150 delle 14.16 da Lago a Cadorna in ritardo di un quarto d’ora per un guasto alle porte. Poi - è vero - ci sono i guasti lungo la linea, ad esempio ai passaggi a livello, che hanno inciso però soltanto per un 5% del totale delle corse.

Cause indipendenti da Trenord

Ed è giusto anche sottolineare come non tutti i ritardi siano dovuti a disservizi, ve ne sono anche dovuti a motivi del tutto indipendenti da Trenord (ad esempio investimenti, o persone che passeggiano lungo i binari o ancora auto che rimangono bloccare tra le sbarre di un passaggio a livello), ma anche in questo caso parliamo di un’incidente inferiore all’8%. Insomma: sulle cause reali dei disservizi c’è ancora da lavorare. E sui servizi, anche di più.

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