Il progetto di un condominio solidale diffuso per sostenere gli over 75

Il progetto Il Comune “convoca” il Terzo settore per la coprogrammazione. Villani (Csv): «Fino a oggi solo tentativi, questo è un passo importante»

Como

Dare vita a un condominio solidale diffuso nella zona nord della città in cui coinvolgere anziani con più di 75 anni, per promuovere e sostenere il benessere e la qualità della loro vita.

Ha questo obiettivo l’avviso pubblicato dal Comune per l’acquisizione di manifestazioni di interesse da parte di enti del Terzo settore per la co-programmazione finalizzata alla realizzazione di un luogo che diventi un riferimento a sostegno della popolazione anziana. Un tema che sicuramente ha necessità di essere trattato, considerando che sempre più persone di una certa età si ritrovano da sole, senza un riferimento parentale o amicale e a volte anche in difficoltà nel chiedere un aiuto.

Situazioni di emergenza

L’intenzione dell’amministrazione, si legge nel documento, è quella di «approfondire l’analisi dei bisogni degli anziani di quella zona, individuare i servizi già presenti sul territorio e creare una rete di sostegno su cui innestare interventi di prevenzione al decadimento e di sostegno agli anziani e ai loro familiari. Sarà infatti necessaria una mappatura dei contesti formali e informali attualmente disponibili sul territorio». Nel 2023, sono state 71 le segnalazioni in situazione di emergenza di anziani per via dell’assenza di riferimenti, da condizioni di elevato rischio sociosanitario o pregiudizio legato alle condizioni abitative e assistenziali. La finalità del Comune, ora, è quella di individuare nel quadro delle risorse disponibili, le modalità e gli interventi adeguati a soddisfare i bisogni identificati. Potranno partecipare al procedimento gli enti del Terzo settore, in possesso di un’esperienza almeno biennale nella gestione di servizi per anziani e un interesse specifico rispetto all’oggetto della procedura.

Le istanze dovranno pervenire entro il 4 maggio. «Finalmente si inizia a ragionare sulla co-programmazione – sottolinea Martino Villani, direttore del Centro Servizi per il volontariato dell’Insubria -. Finora ci sono stati tentativi di coprogettazione ma senza la co-programmazione a monte hanno poco significato, non c’è una visione di insieme e un orizzonte di lavoro per più tempo necessario, dal mio punto di vista è una bella cosa».

Un primo passo

«Credo davvero che sia la prima esperienza che il Comune avvia di co-programmazione, un primo passo importante, è quello che bisogna fare ora. Bisogna prima ragionare su quali siano i problemi, le risorse e i soggetti che possono ragionare insieme e fare un piano, dopodiché si lavora».

E conclude Villani: «Quella degli anziani è una delle questioni di cui bisogna occuparsi. Forse bisognerebbe pensare non solo a chi ha più di 75 anni, ma anche a chi ne ha meno, ma comunque è un inizio. In questo momento va bene che lo facciano, una modalità per imparare a fare insieme questa cosa».

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