Antonia Pozzi, poesia al cinema. Il film girato sui monti lariani

Oggi all’Astra “Il cielo in me” per la rassegna dedicata al lago di Como. Il regista Ongania: «Donna in anticipo sui tempi, legatissima alle Grigne»

Stasera alle 20.30 il Cinema Astra di Como, in viale Giulio Cesare 3, ospita la proiezione de “Il cielo in me. Vita irrimediabile di una poetessa”, secondo appuntamento del ciclo “Como un film”, organizzato dall’associazione Sentiero dei sogni in sinergia con Fondazione Volta e con il sostegno di Camera di Commercio Como-Lecco.

I luoghi e la storia

Il docufilm, girato tra la Valsassina e le Grigne, esplora la vita e i sentimenti di Antonia Pozzi, poetessa di grande talento e spesso incompresa. Sarà presente uno dei registi, Marco Ongania, che presenterà anche un corto dedicato alla storia di Consonno, la “Las Vegas della Brianza” oggi trasformata in paese fantasma. Ongania dialogherà con Pietro Berra, autore delle cineguide del Lago di Como. «Il film è stato realizzato da me e Sabrina Bonaiti, che ne è coautrice. Insieme avevamo già firmato due lavori: “Con le spalle al vuoto”, sulla vita di Mary Varale, e “Un viaggiatore ai confini del mondo”, dedicato a Carlo Mauri», racconta Ongania. L’idea del progetto nasce da una collaborazione con il giornalista de “La Provincia di Lecco” Angelo Sala, che già conosceva profondamente la figura di Pozzi e ha facilitato l’incontro con il mondo della poetessa, introducendo i registi alla sua realtà e ai suoi scritti. «Senza i contatti di Sala, probabilmente “Il cielo in me” non sarebbe mai nato», aggiunge Ongania. Il docufilm si distingue per la forte fedeltà alle fonti: biografie ufficiali, lettere e poesie di Pozzi sono state integrate nella sceneggiatura e supervisionate da esperti come suor Onorina Dino e Graziella Bernabò. «È una delle caratteristiche principali del film: il rispetto totale per la poetica di Antonia». Nonostante un budget limitato, il valore del contenuto è elevatissimo, con una cura particolare per testi e immagini, e per le location, che diventano protagoniste insieme all’attrice interprete della poetessa, Erika Redaelli. «Abbiamo lavorato un anno intero inseguendo Antonia nei suoi luoghi, tra le montagne di Pasturo e della Valsassina. Pasturo diventa il luogo dell’anima, le “mie mamme montagne” come le chiamava lei, dove desiderava tornare».

Il film intreccia la voce di Pozzi con testimonianze dirette: «Ogni parola che sentite è tratta dai suoi diari, dalle poesie, dalle lettere. È Antonia Pozzi che parla a noi, alternata alle voci che ne supportano la storia». Una delle sfide maggiori per gli autori è stata rendere visibile la poesia: a questo scopo Ongania e Bonaiti hanno studiato le fotografie scattate da Antonia per coglierne il punto di vista visivo e trasformarlo in immagini cinematografiche. Nonostante il linguaggio alto del film, “Il cielo in me” è riuscito a raggiungere un pubblico vasto: fra tutte, il regista cita la presentazione a Las Vegas, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e Casa Italiana. L’ingresso alla proiezione di stasera è di 6 euro, ridotto a 4 euro per i soci di Sentiero dei sogni, per i minori di 18 anni e per le classi dell’associazione La Stecca di Como.

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