Cultura e Spettacoli / Como città
Giovedì 06 Novembre 2025
La parola, simbolo di pace. Pièce sul valore dell’ascolto
Como Primo appuntamento con la prosa OFF in Sala Bianca al Sociale. Stasera alle ore 20.30 in scena “Il primo miracolo” di Mario Bianchi
Per il primo appuntamento della Prosa Off, nell’ambito della Stagione Fairplay del Teatro Sociale di Como, questa sera, alle 20.30, in Sala Bianca, va in scena “Il primo miracolo”, spettacolo basato sulla drammaturgia di Mario Bianchi, con la regia di Giuseppe Adduci. Prodotto da TeatroGruppo Popolare, lo spettacolo sarà interpretato da Gianpiero Liga. Un cast dunque interamente comasco per proporre al pubblico un lavoro intimo e profondo.
Occasione
«Ho scritto tempo fa questo testo – spiega Bianchi – e lo avevo pensato per un valente attore, Gianni Solazzo, che purtroppo ci ha lasciati nel 2023. Insieme a Giuseppe Adduci, ho scelto dunque di affidare “Il primo miracolo” ad un interprete che conosco e stimo da sempre: Gianpietro Liga. Abbiamo cominciato a mettere in scena il testo nella sede della Piccola Accademia. Ora, l’occasione, che mi dà molta gioia, di presentarlo al Sociale, nasce dall’incontro con Barbara Minghetti che ha visto la pièce al Festival Segnali». Utilizzando il linguaggio della narrazione che, da molto tempo è uno dei generi espressivi più caro a Bianchi & C., viene raccontata una vicenda dal forte significato simbolico.
«In una cittadina nel deserto vivono, con le loro madri, Giannetto, Platano e Gesù. Gli uomini, i padri, sono lontani, partiti per la guerra dalla quale non sono ritornati. I tre bambini desiderano ritrovare i loro padri che sono scomparsi. Il loro desiderio, e motore dell’intera narrazione, è quello di ritrovare i padri dispersi. Intraprendono dunque un viaggio nello spazio ma anche nella propria interiorità, per una ricerca che è anche formazione e scoperta di sé stessi».
Tema
Il tema del “miracolo” che dà titolo allo spettacolo non è legato in modo stringente al tema del sacro. Dice Bianchi: «Il miracolo si riferisce soprattutto alla capacità umana di usare lo strumento della parola. Altri poi sono i temi: per esempio la critica alla guerra che distrugge e riduce al silenzio e anche l’esaltazione dell’arte che ha il potere (o almeno lo speriamo) di cambiare il mondo e di ridare speranza».
A rappresentare l’arte e la sua capacità generativa è la figura di Manir, personaggio che sta al entro di tutto il racconto. «Manir, il costruttore di finestre, incarna proprio la funzione dell’arte e della narrazione stessa: aprire varchi sul mondo, oltre la paura e la distruzione». Per chi conosce la parabola artistica di Mario Bianchi, sarà facile comprendere come i temi di questo spettacoli siano, in realtà, ricorrenti nel suo linguaggio.
«È vero – conferma Bianchi – ho sempre pensato che con il teatro si potesse davvero cambiare il mondo. Oggi la mia visione è forse meno utopica ma credo comunque che, con il linguaggio delle scene possiamo ancora incidere, modificando la vita di qualcuno, magari uno solo per volta. Il teatro è resta, per me, un atto politico, nel senso più alto del termine. È anche per questo che uno dei miei propositi è sempre stato quello di rivolgermi soprattutto alle nuove generazioni». I biglietti costano 20 euro. Info e acquisto: www.teatrosocialecomo.it
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