Le Cinque giornate di Como: un mix di amore e rivoluzione

Al San Teodoro di Cantù debutta “Il Contrabbandiere di libri”, tratto dall’omonimo romanzo di Pietro Berra. Una pièce incentrata su Luigi Dottesio e Giuseppina Perlasca Bonizzoni

Avventura, amore, ideali risorgimentali e grande anelito per la cultura. C’è tutto questo e molto di più in “Il Contrabbandiere di libri”, lo spettacolo che debutta, questa sera, alle 21, al Teatro San Teodoro di Cantù. Liberamente tratto dall’omonimo romanzo del giornalista e scrittore comasco Pietro Berra, lo spettacolo ha la regia di Alberto Barbi, anche protagonista sulla scena, insieme a Sarah Paoletti, altra comasca doc, nota al pubblico.

Con il prezioso contributo delle scene di Jessica Molinari e delle musiche di Umberto Poli, gli attori racconteranno la storia, densa di pathos e basata su eventi reali, che vede protagonisti Luigi Dottesio e Giuseppina Perlasca Bonizzoni, all’epoca dei moti risorgimentali e delle Cinque giornate di Como.

«Stimolante»

«Mettere in scena la storia raccontata da Pietro Berra è stato molto stimolante – spiega Barbi – prima di tutto perché sono pochissimi i libri e le pièce teatrali che raccontano eventi risalenti al Risorgimento. La grande Storia si fonde con la storia di personaggi, tra avventura e amore». Un altro elemento su cui il regista punta l’attenzione è la psicologia di Dottesio e Perlasca.

«Sono due figure originali e non stereotipate – afferma – Lei una donna moderna e risoluta. Di sé dice che “è nata a Sparta”, per sottolineare il suo essere irriducibile. Lui invece è dotato di una sensibilità non comune, quasi femminile, che alimenta il suo idealismo». La vicenda, sullo sfondo della stagione che potò all’Italia Unita, narra di contrabbando di libri proibiti, tra Lombardo Veneto (in particolare il territorio comasco) e la Svizzera.

«Si tratta di un contrabbando di cultura per liberare le menti e renderle pronte a lottare per il cambiamento. Un tema di grande attualità, anche oggi». Lo spettacolo è costruito con una tecnica che potremmo definire “mista”. «Sì – aggiunge Alberto Barbi – Impieghiamo diversi linguaggi: dalla recitazione alla narrazione, fino alla lettura. Questo permette di ricostruire la vicenda, lasciando spazio alle pagine del libro che, tra l’altro, sono caratterizzate anche da una forte attenzione ai dettagli».

Limiti e risorse

Un limite o una risorsa per la messinscena? «Ad una prima lettura, ho pensato che la descrizione così accurata costituisse un limite. Poi, al contrario, questo aspetto si è rivelato importante per il processo di evocazione che abbiamo messo in atto. Definirei la scrittura di Berra quasi sensoriale, tattile. Permette anche a chi non riconosce i luoghi, di rappresentarli».

Lo spettatore potrà quindi lavorare anche con la propria immaginazione, ricostruendo una intensa pagina storica sullo sfondo della quale si svolge il dramma dei personaggi. «La scelta scenografica è improntata alla semplicità e al minimalismo, proprio per potenziare la facoltà immaginativa». I biglietti per assistere allo spettacolo costano da 18 a 9 euro. Info: www.teatrosanteodoro.it/evento/il-contrabbandiere-di-libri/. Si ricorda che lo spettacolo sarà in scena anche al Teatro Sociale di Como, il 31 gennaio.

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