
Diogene / Como città
Martedì 24 Giugno 2025
L’ex asilo rinasce. Che bel regalo per Camerlata
Comunità Un centro vitale per il quartiere grazie all’impegno dell’associazione Asylum
Como
Passando da via Colonna, è impossibile non notarlo: l’ex asilo, scoperto da teli e ponteggi, pare appena costruito. Tutta opera dell’associazione Asylum, nata da un gruppo di ex bambini uniti dal desiderio di salvare l’asilo della loro infanzia. L’associazione, che è operativa dal 2017, ha rivitalizzato l’ex asilo abbandonato, portando qui progetti educativi e iniziative di socialità. Ma ad un certo punto, soci e volontari si sono trovati a fare una scelta: ristrutturare l’edificio o chiuderlo. Perché se il quartiere attorno si è trasformato, con nuovi condomini e supermercati, l’asilo di Camerlata è rimasto pressoché lo stesso dal primo ‘900. «Noi abbiamo ricevuto lo stabile in condizioni veramente critiche e ci siamo presi l’onere di sistemarlo per il futuro» racconta Silvia Ronchetti, storica volontaria dell’associazione.
E così, a metà 2024, è iniziata la ristrutturazione dello stabile, con una serie di interventi compresi del Bonus 110: «Abbiamo messo i pannelli fotovoltaici sul tetto, il cappotto interno per l’isolamento, la nuova caldaia a condensazione e serramenti moderni che mantengono la stessa conformazione di quelli originali – spiega Silvia -. Trattandosi di un edificio storico, la Soprintendenza ha posto una serie di vincoli». Qualche mese dopo, alla fine del 2024, «siamo stati presi dall’entusiasmo di risanare l’edificio e abbiamo approfittato dei ponteggi ancora presenti per continuare con degli interventi extra. In particolare, abbiamo rifatto le facciate esterne e i davanzali, che erano pericolanti, oltre a tinteggiare gli esterni. Questo perché, nonostante i primi interventi del superbonus, la struttura esterna non era in buone condizioni». I lavori, assegnati sempre alla stessa impresa, «sono andati avanti spediti e, a un anno di distanza dall’inizio del cantiere, la nuova sede si riapre al quartiere» continua Silvia. Anche il giardino sul retro, rimasto chiuso durante la fase di cantiere, torna ad ospitare momenti di convivialità, come la festa di inaugurazione di domenica scorsa.
E per quanto riguarda le attività dell’associazione? «Siamo in un momento di cambiamento e progettazione – spiega Silvia -. “Famiglie sostenibili”, progetto finanziato dalla Regione e dedicato alle famiglie con bambini 0-10 anni, si chiude a settembre. È stato bello e utile, abbiamo fatto rete con altre associazioni e accolto tante famiglie. L’altro grosso progetto “Tessere relazioni di cura”, dedicato agli anziani e finanziato dalla Fondazione Cariplo, si concluderà a maggio 2026. Nei prossimi giorni ci troveremo per strutturare le attività e valutare bandi. Abbiamo già delle idee in mente, sempre per gli stessi target, in particolare per le famiglie straniere della nostra zona».
Ora come nelle prossime settimane «l’obiettivo è continuare le attività e, in parallelo finire di coprire le spese della ristrutturazione». «Per come è messo ora, adesso lo stabile può andare avanti tranquillamente per altri cento anni» continua Silvia, che lancia un invito al passaparola: «Siamo sempre alla ricerca di giovani che vogliano portare avanti gli scopi associativi. La nostra idea è lasciare al quartiere, a un’associazione o a dei gruppi una struttura con finalità solidali, aggregative ed educative, proprio come ora».
Del resto, per Silvia e gli altri volontari, «la struttura è bella, accogliente e funzionale. Ci piacerebbe che servisse, dalla mattina alla sera, per creare gruppo tra le persone e farle stare bene. È lo scopo per cui abbiamo fatto tutto questo».
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