«Stiamo consumando troppo suolo. L’ecosistema va salvato dal cemento»

Rebbio Incontro il 17 aprile con il docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano

Si parlerà di suolo e del suo antagonista, la cementificazione, lunedì prossimo - il 17 aprile - alle 18 alla Coop di Rebbio. Ospite d’eccezione sarà Paolo Pileri, docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, che presenterà il proprio nuovo libro: “L’intelligenza del suolo. Consigli per salvare dal cemento l’ecosistema più fragile”. Come ci racconta, «si tratta della risorsa più fragile che abbiamo. Dall’altra parte, non potremmo vivere senza: chi ci garantirebbe da mangiare, altrimenti? Eppure, noi maltrattiamo il suolo, inquinandolo, innanzitutto, ma anche impermeabilizzandolo per poterci costruire sopra».

«Siamo, tragicamente, la regione campione d’Italia per consumo di suolo: solo nell’ultimo anno 883 ettari in più, un dato impressionante che nemmeno la pandemia è riuscita a frenare. Anzi, al contrario, mentre noi eravamo sul divano durante il lockdown, le betoniere non andavano avanti imperterrite».

Ed è preoccupante che «la seconda regione italiana che consuma tantissimo suolo, ovvero il Veneto, faccia registrare un distacco di ben 200 ettari in meno, ovvero quasi un quarto del nostro dato. Stiamo assistendo a un disastro vero e proprio, se consideriamo che il 12% della superficie lombarda è ormai solo cemento: togliendo le aree alpine - prosegue l’esperto - vuol dire che in pianura non si respira più».

La situazione in provincia di Como non può dirsi felice. «Qui abbiamo 15.600 ettari completamente cementificati, di cui 16 solo nell’ultimo anno. Sembrano pochi (in effetti, è la penultima realtà lombarda da questo punto di vista), ma non è certo così. I valori di consumo di suolo in una provincia come questa sono sempre molto bassi perché le grandi aree montane non urbanizzate “tamponano” il tutto».

Paolo Pileri sottolinea «la necessità di ragionare sempre più per macroaree e non per singoli settori. Anche se la provincia di Como fosse la più virtuosa della Lombardia, resterebbe pur sempre circondata da realtà messe meno bene: serve un’ottica globale, a partire dalla Regione».

È un’urgenza, non c’è che dire: già, «la Lombardia, che è la pianura più fertile in Europa, è particolarmente attrattiva per le aziende che qui decidono di costruire la propria sede. Col tempo, peraltro, c’è stata una crescita rapidissima di cantieri, senza una reale domanda» spiega ancora il docente.

Dopo questa divergenza, dilatata tantissimo a partire dai primi anni Duemila, «ora stiamo assistendo a un nuovo corso a dir poco drammatico: prima si edificavano nuovi stabili per i centri commerciali, ora si sta puntando tutto, infrastrutture e capannoni, per la logistica. Nell’ultimo decennio c’è stato un boom di circonvallazioni, tangenziali e rotonde, specie nei piccoli-medi comuni del sud della Lombardia, dove in media i prezzi sono inferiori», termina Pileri. L’appuntamento, come detto, è per lunedì prossimo alla Coop di Rebbio a partire dall 18.

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