Un anno senza Elide. Quanto ci manchi

Il ricordo Il 2 aprile saranno trascorsi dodici mesi dalla scomparsa di Greco, una volontaria comasca attivissima su mille fronti

“Insieme si può”. Lo diceva sempre Elide Greco, quasi fosse un mantra. Oltre a dire, Elide, riusciva a fare e a dare tantissimo; grazie alla sua innata capacità di fare squadra non lasciava indietro nessuno. Nel suo sguardo chiaro e determinato non c’era spazio per i giudizi.

Sono passati quasi dodici mesi da quando Elide Greco è stata stroncata da una malattia a soli 56 anni. Il 2 aprile sarà trascorso esattamente un anno dalla sua morte, ma Elide non è scomparsa perché le sue opere continuano a camminare sulle gambe dei numerosi amici e compagni che con lei hanno collaborato negli anni in tante realtà e associazioni tra cui “Il Poeta Sognatore - Simone”, “Classe 66 – La Stecca di Como”, “Le Sferruzzatrici di Elide”, “Fondazione Scalabrini” e “International Dance”.

Tante le persone che sono state travolte dal vulcano Elide Greco, e che poi non hanno mai smesso di seguirla, scaldate dalla sua energia contagiosa e sempre molto concreta. La stessa energia, talvolta lieve e a volte più impetuosa, della danza che lei insegnava con passione nella sua scuola a Lipomo.

Una danza di solidarietà

Proprio lì si è formata la base del gruppo che l’ha accompagnata in tante azioni benefiche. A ricordarla l’inseparabile Aldo Lingeri che nell’associazione di danza si occupava della sezione competitiva. «Con Elide abbiamo condiviso un percorso cominciato nel 98. Chiunque frequentasse il nostro centro, lo faceva per lei, per la sua grinta e attenzione. Quello che resta sono le tante amicizie nate e consolidate dalle iniziative benefiche a cui partecipavamo su sua indicazione, come quella volta che, subito dopo il terremoto che colpì l’Umbria, volle andare a portare sostegno. La seguirono 70 persone, consce di non partire in vacanza, ma di andare a rimboccarsi le maniche per dare una mano a chi ne aveva bisogno». Aiutare il prossimo non è mai stato un gesto straordinario per Elide, ma una routine, un modo d’essere. «Oggi la scuola si è fermata, noi collaboratori, amici e allievi ci siamo promessi di dedicarle un galà di danza l’anno e di partecipare con i nostri spettacoli ai tanti eventi benefici a cui teneva».

Elide, sempre ritmicamente in movimento, si è impegnata in prima persona per gli altri tanto da scegliere di candidarsi consigliera sia in Regione Lombardia sia nel Comune di Como, dove poi ha seduto in Consiglio e dove si è distinta per un approccio inusuale e allo stesso tempo molto efficace.

A ricordarla con commozione Enrico Vimercati che a Elide Greco intitolerà il “Circolo Como Nord” del Partito Democratico di cui è segretario. «Lo abbiamo deciso all’unanimità perché Elide sul territorio ha lasciato davvero tantissimo, si è sempre spesa per i più deboli in un modo nuovo. Lei si guardava intorno, capiva dove c’era disagio, coglieva quando le persone erano in difficoltà e si metteva all’opera spronando tutti a dare il proprio contributo. Era la prima a “sporcarsi le mani”, aiutava tutti senza mai dare giudizi. Ora dedicandole il nostro circolo cercheremo di avere almeno un po’ della sua grinta e determinazione per dare risposte ai problemi del nostro territorio». Come quelli che racconta Francesca Majorana: «Da anni abito a Como in un alloggio Aler, ma quello in cui stavo fino a qualche tempo fa aveva delle barriere architettoniche inadatte alla mia invalidità. Spontaneamente mi ha aiutato a svolgere tutte le pratiche per ottenere il cambio di appartamento, ottenendone uno senza barriere e migliorando sensibilmente la qualità della mia vita. Siamo rimaste amiche e non ci siamo mai perse di vista, anche perché era sempre disponibile e oltre a me ha aiutato tante persone».

Prontezza d’azione, concretezza e capacità di coinvolgimento hanno fatto di Elide una persone unica, che pur non trascurando la propria famiglia, riusciva sempre a trovare il tempo e il modo di dedicarsi al prossimo.

Così quando don Roberto Malgesini, parroco di San Rocco, chiese aiuto e coperte per chi cercava ricovero a Como a Elide venne naturale un’idea geniale: cucire delle coperte partendo dalla lana che ognuno aveva in casa: tutti potevano partecipare realizzando un quadrotto colorato che poi veniva unito a quello degli altri, per creare un oggetto che fosse fatto da tanti da destinare a chi ne aveva bisogno. «Questa iniziativa ebbe un successo forse inaspettato» dice Teresa Pozzi che ora è il riferimento delle “Sferruzzatrici di Elide”.

Sogni, poesie e sferruzzatrici

«Ci siamo conosciute nella sede del “Poeta Sognatore” di Lipomo. Siamo partite creando le coperte per don Roberto e abbiamo coinvolto tante persone per avere in dono dapprima la lana inutilizzata e poi raccogliendo fondi per lana nuova. Ora l’associazione è attiva in 57 paesi in provincia di Como, in ciascuno lavorano da 10 a 30 sferruzzatrici. Ultimamente abbiamo donato più 225 coperte a Siria e Turchia e altre 250 per l’Ucraina. Continuiamo a rifornire costantemente San Rocco e le altre associazioni in diversi paesi, anche fuori provincia». «Mettersi in secondo piano per aiutare il prossimo è il grande insegnamento che ci ha lasciato Elide: che riusciva a risolvere problemi altrui calandosi nelle necessità vere e profonde della persone». L’ultima mostra di queste coperte solidali a cui Elide ha potuto partecipare si è svolta ad Olgiate e il sindaco Simone Moretti ricorda: «Quando le ho fatto i complimenti per la grinta e la tenacia con la quale ha portando avanti anche questo progetto, mi ha fatto notare che non era solo merito tuo. Ma serve sempre un trascinatore, un leader che stimoli tutti a fare del proprio meglio. Elide era questo».

Per ricordarla sabato 1 aprile alle ore 17 nella sede dell’Amministrazione provinciale di Como di via Borgovico 148, si terrà un evento in sua memoria per ripercorrere lo straordinario impegno sociale con l’aiuto di tante associazioni comasche con cui ha collaborato. L’evento è aperto a tutti perché “Insieme si può”, come Elide diceva sempre.

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