
Frontiera / Como città
Giovedì 10 Novembre 2022
La crisi energetica tocca anche il Ticino: «Le imprese sono già allo stremo»
Intervista La preoccupazione del presidente di GastroTicino, Massimo Suter, davanti all’improvvisa impennata dei costi: «C’è una grande incertezza, nel mio ristorante abbiamo addirittura spento il forno della pizza per risparmiare»

«La situazione è davvero preoccupante. Inutile e forse controproducente girare attorno al problema». Con il consueto pragmatismo, il presidente di GastroTicino nonché vicepresidente di GastroSuisse, Massimo Suter, delinea il perimetro della crisi energetica che si sta facendo anche nel Cantone di confine sempre più pressante e che, esempio calzante, vede il Ticino dipendente in toto dalla vicina Italia per la fornitura di gas naturale.
Nell’intervista con “Frontiera” di qualche mese fa si era detto preoccupato per la situazione di “profonda incertezza” che la crisi energetica stava generando. Com’è oggi la situazione?
«La crisi energetica, con annessi rincari, è un dato di fatto. Per diretta conseguenza, la situazione di “profonda incertezza” è aumentata a livello esponenziale. Il “caro energia” si sta facendo sentire in modo molto marcato, mettendo in seria difficoltà parecchie strutture ricettive, soprattutto in quel segmento dell’hotellerie in cui il soggiorno contempla anche la possibilità di accedere - ad esempio - a spa, saune e servizi analoghi».
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