Sommelier virtuale. Reverso e il Wine Bar 2.0 tra Big Data e AI

Tecnologia, dati e vino pregiato. Sono questi gli ingredienti essenziali della startup Reverso – The Wine Society, nata dall’esigenza di creare un wine bar innovativo tramite un modello di fruizione 2.0, coadiuvato dalle più moderne tecnologie quali l’analisi di Big Data e l’uso di intelligenza artificiale per la user experience (sommelier virtuale) e per la gestione stessa del locale. Un wine bar capace di coniugare esperienza fisica e digitale, tecnologia avanzata e grande attenzione al gusto del cliente.

Competenze diverse

È questa l’idea alla base della startup innovativa fondata da Francesco Baccaglini, Stefano Santi e Matteo Colafrancesco, entrati nel percorso di incubazione di ComoNext, il polo per l’innovazione di Lomazzo. Il progetto nasce dall’incontro di competenze diverse ma del tutto complementari. Francesco Baccaglini, fondatore dell’iniziativa, proviene dal mondo della finanza e della consulenza legale: «Mi occupo della parte finanziaria e fiscale del progetto – spiega – fin dall’inizio ho seguito la creazione del club deal che ci ha permesso di raccogliere i primi fondi da investitori, amici e contatti professionali». Un percorso che lo ha avvicinato anche al mondo del vino di alta gamma, grazie a clienti e collezionisti internazionali, soprattutto svizzeri. Accanto a lui Matteo Colafrancesco, commercialista attivo nella Svizzera italiana, con esperienza nella gestione amministrativa di ristoranti, enoteche e locali. «Mi ha coinvolto la dimensione di squadra che ho subito percepito e la curiosità verso un progetto che è in grado di unire tradizione e innovazione», racconta. Il terzo e ultimo socio, Stefano Santi, è il punto di riferimento operativo del progetto. Con un background nella gestione aziendale, ricopre il ruolo di direttore generale e segue lo sviluppo concreto della startup «Stiamo lavorando a un wine bar davvero innovativo, sia nell’esperienza per il cliente sia nella parte tecnologica», afferma con un entusiasmo coinvolgente.

Il cuore di Reverso - The Wine Society è infatti un sistema ibrido, dal punto di vista fisico e digitale. Questo significa che nei locali verranno installati wine dispenser intelligenti che permettono la mescita al calice e raccolgono dati sulle preferenze di degustazione. Informazioni che vengono elaborate per migliorare la gestione interna e offrire un servizio sempre più personalizzato. A questo si affiancherà un’app con un “sommelier virtuale”, pensata per guidare il cliente nella scelta tra oltre cento etichette disponibili, mappando gusti e abitudini.

Contenuti multimediali

L’app consentirà anche di accedere a contenuti multimediali, come i video e le presentazioni delle cantine e delle tenute di produzione. La startup ha già compiuto un passo importante con l’acquisizione di un locale a Milano, dove è prevista l’apertura del primo shop fisico in via Savona. «Il negozio si troverà nel centro di Milano in una zona alla moda e ricca di vita – sottolineano i fondatori – in questo momento il feedback diretto dell’utente resta fondamentale per la nostra realtà». Fondamentale anche il percorso avviato a ComoNext, scelto non solo come incubatore tecnologico, ma come ambiente di contaminazione di idee. «Abbiamo già attivato collaborazioni con altre realtà dell’incubatore, dall’intelligenza artificiale ai software gestionali», spiega Santi. Per Baccaglini e Colafrancesco, il polo di Lomazzo rappresenta inoltre un punto di equilibrio tra dimensione locale e visione internazionale: «È un luogo strategico sotto tutti i punti di vista, che ti accompagna in modo strutturato, aiutandoti a prepararti anche ai passaggi successivi, come il confronto con i venture capital». Reverso si prepara così a portare una nuova idea di wine bar, dove il calice incontra i dati e l’esperienza diventa del tutto personalizzata.