Un anno di tempeste e un orizzonte di incertezze: quali saranno secondo voi le sfide più urgenti del 2023? (Sondaggio qui)

Prospettive Dalla crisi energetica all’inflazione galoppante, dalla guerra in Ucraina alle tensioni tra Usa e Cina, dalla pandemia alla siccità e all’insicurezza alimentare. Ecco di cosa abbiamo parlato nel 2022 sulle pagine del giornale e di cosa continueremo a occuparci nell’anno nuovo

L’Istituto italiano per gli studi di politica internazionale, (ISPI), ha realizzato per la fine dell’anno una raccolta analitica dei fenomeni geopolitici che hanno caratterizzato il 2022 e che costituiranno le sfide alla base del 2023: “Il mondo nel 2023. Quiete dopo le tempeste... Really?”. Eccone alcune e per voi quale sarà la più urgente? Fatecelo sapere nel sondaggio alla fine dell’articolo.

La guerra in Ucraina

La guerra in Ucraina è il primo tema citato nel resoconto di ISPI per raccontare l’anno che si è appena concluso, ma è anche un argomento con cui il 2023 si apre e prova a guardare oltre l’inverno, chiedendosi se la primavera riserverà un cambiamento alla situazione attuale del conflitto russo-ucraino, nella direzione di un conflitto militare prolungato piuttosto che di un accordo di pace più o meno instabile. Nel frattempo l’impegno dei volontari provenienti anche dal territorio comasco e diretti in Ucraina non è mai venuto meno. La nostra testata ha seguito un gruppo coordinato dalla parrocchia di Rebbio e diretto all’orfanotrofio di Magal, nell’Ucraina occidentale, dove sono ospitati 52 bambini disabili e profughi di guerra.

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Dall’inflazione alla recessione

Ma la guerra non è l’unico problema che il 2022 ha lasciato in eredità al 2023: le sfide economiche, con l’inflazione galoppante in testa, ha avuto un impatto significativo in tutto il mondo e adesso il nuovo anno sembra promettere che l’inflazione possa effettivamente rallentare, compatibilmente con l’andamento che acquisirà il conflitto russo-ucraino. Nonostante questo, i fattori che tengono alta l’inflazione rischiano di perdurare, rendendo così più difficile una crescita economica a livello tanto mondiale quanto europeo. Recessione e inflazione sono due parole che abbiamo utilizzato anche per raccontarvi il 2022 da un punto di vista economico sul territorio comasco, tra i risparmi delle famiglie che sono andati sempre più riducendosi e la ridotta competitività delle imprese. Mauro Frangi, presidente di Confcooperative Insubria, ha a analizzato la situazione degli ultimi mesi sulle nostre pagine.

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La crisi energetica

Il tema della guerra e quello della possibile recessione economica che ci aspetta in questo nuovo anno sono intrecciati con la crisi energetica che nel 2022 si è abbattuta su tutto il mondo. L’interdipendenza reciproca tra l’Est e l’Ovest del mondo è emersa con chiarezza nel corso degli ultimi mesi e la capacità di riorganizzare gli equilibri sul mercato energetico sarà dirimente per il 2023. A essere colpito dalla crisi energetica, in Europa, non è stato solo il sistema industriale ma anche la vita quotidiana dei cittadini e delle famiglie in particolare.

La crisi energetica però è anche stata il motore di innesco per la ricerca su nuove tecnologie per la produzione di energia pulita: anche in questo caso inizieremo a vedere gli effetti di questa spinta all’innovazione nel corso del nuovo anno. Tra i segnali più forti della crisi energetica sul nostro territorio, oltre naturalmente alle cifre da paura presenti nelle bollette di molti cittadini, c’è stato l’acceso dibattito sulle luminarie natalizie. Tra chi ha deciso di accenderle comunque, nello spirito del Natale, e chi invece ha optato per feste più buie ma più in linea coi tempi, ci sono state molte occasioni per riflettere sul tema.

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Crisi climatica e crisi alimentare

Energia pulita e cambiamenti climatici: ancora una volta due temi che si intrecciano sempre di più. Il 2022 è stato un anno di cambiamenti drastici per i sistemi alimentari europei ed internazionali: dal blocco navale alle esportazioni ucraine arrivando alle sanzioni contro le manifatture russe e bielorusse, il problema dell’approvvigionamento di risorse fondamentali dopo molto tempo è tornato a porsi all’attenzione dell’Unione Europea.

A contribuire alla crisi alimentare senza dubbio sono stati anche gli effetti disastrosi del cambiamento climatico, con particolare focus nell’area mediterranea dove, come riportato nell’analisi di Tommaso Emiliani di EIT Food all’interno del dossier di ISPI, il riscaldamento della Terra procede più rapido del 20% rispetto al resto del mondo. Il futuro dei sistemi agro-alimentari in Europa dovrà passare attraverso diverse sfide nei mesi a venire e si dovrà muovere verso una riduzione della dipendenza da altri colossi mondiali spingendo allo stesso tempo sull’innovazione tecnologica anche in questo campo.

La siccità è stata per il territorio lariano e comasco in particolare il tema dell’estate, con la rapidissima discesa delle acque del lago e le conseguenze agricole ed economiche che il fenomeno ha comportato nei mesi più caldi dell’anno.

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Usa vs Cina

E una mediazione andrà cercata anche su uno dei più pregnanti temi di politica internazionale che il 2022 consegna al 2023: lo scontro tra Usa e Cina che nell’anno nuovo potrà aggravarsi o raggiungere un equilibrio che permetta la coesistenza dei due giganti geopolitici. Gli sviluppi di questo confronto che attraversa il mondo avranno inevitabilmente un impatto anche sull’Europa che, secondo l’analisi di Andrew Small del German Marshall Fund (GMF) contenuta nel dossier di ISPI, al momento rischia di essere perdente su più fronti e di aumentare la propria dipendenza dalla Cina.

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Pandemia

E infine la pandemia che nel 2023, a tre anni di distanza dalle prime angoscianti notizie che arrivavano in Europa e in Italia da Wuhan, continua a essere tale e quindi di dimensioni globali con un virus ancora diffuso su tutto il pianeta, che continua a trasmettersi velocemente e a causare decessi. Nell’analisi di David Quammen, autore di “Breathless”, contenuta nel dossier di ISPI si parla di 1.500 morti al giorno.

Il Covid di fatto nel 2023 può essere però considerato endemico, ovvero un virus stabilizzato in maniera permanente in una particolare area, dove i focolai della malattia rimarranno continui o ricorrenti. Un concetto che da un lato permette di tirare un sospiro di sollievo, dall’altro però ci chiede di tenere alta l’attenzione per la capacità di trasmissione del ceppo di virus tuttora in circolazione, contro il quale la battaglia di ricercatori e operatori sanitari continua. Le ultime notizie che arrivano dalla Cina e che riguardano un aumento dei contagi tra i viaggiatori da lì provenienti hanno accresciuto negli ultimi giorni la preoccupazione per una nuova ondata di virus, che sembrerebbe però scongiurata sia dall’efficacia dei vaccini che dalle rapide misure di contenimento messe in atto.

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Questi sono alcuni dei temi citati nel dossier di ISPI come le sfide che caratterizzeranno il nuovo anno e di cui abbiamo parlato sulle pagine del nostro quotidiano nell’arco di tutto il 2022, osservandone le declinazioni locali. E voi siete d’accordo? Quale di questi problemi andrà affrontato per primo nel 2023? Fatecelo sapere in questo sondaggio.

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