

Così diversi, così uguali. Lega e Pd, alla fine, ora assieme a FdI, sono rimasti gli unici due partiti di massa, con un’organizzazione che ricorda quelle della prima Repubblica.
Queste sono affinità, poi vi sono le differenze. La Lega è al governo, i Dem all’opposizione. Il movimento del Carroccio e sovranista, l’altro è sulla sponda opposta (quale sia non è ben chiaro). Entrambi stanno celebrando i congressi o si accingono a farlo e in questo sono unici. Tutti e due vivono una fase molte tormentata. Del Pd si sa. Dopo la batosta elettorale e la continua emorragia di voti vi è la necessità di ricostruire tutto, attraverso una nuova leadership che, con ogni probabilità, arriverà dall’Emilia Romagna con Stefano Bonaccini o Elly Schlein, uniti a Bologna in quanto presidente e vice della Regione, e divisi a Roma in veste di contendenti alle primarie per la nuova segreteria. Sarà, per dirla con Francesco Guccini, qualcosa tra la “Via Emilia e il West” delle correnti in perenne movimento e contrasto. Come ricostruire un partito così malmesso ancora non è chiaro e chissà mai se lo sarà, ma questa è una specialità della casa.
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