Dentro Villa Olmo: lavori in ritardo “solo” di 10 anni

Comune Grandi incompiute, prima tappa del nostro tour. Il cantiere avanza, scadenza marzo 2026 per i fondi Pnrr

Como

Entrare a Villa Olmo, chiusa ormai da oltre un anno per i lavori di restauro completo, e salire lo scalone che porta al primo piano apre lo sguardo verso un cantiere ancora lontano – almeno in apparenza – dall’essere concluso (secondo il programma iniziale sono previsti altri sei mesi di lavori), ma soprattutto sulla bellezza.

Una dopo l’altra appaiono le nove sale con gli affreschi quasi tutti completamente restaurati. Soffitti, volte, finte porte tratteggiate in colori tenui tra il verde e il giallo e ancora decori alle pareti, sugli stipiti, accanto alle cornici dorate. Sagome di statue tratteggiate, grandi affreschi, festoni. Azzurro, giallo, oro, tonalità di verde, simil marmo, ocra, tappezzerie in broccato bordeaux coperte da teloni. I restauratori e gli esperti, con colori e pennelli, sono al lavoro perché si tratta di un cantiere che si confronta assiduamente con la Soprintendenza con periodiche verifiche su tinte e materiali, ma soprattutto viene fatto tutto a mano. Pennellata dopo pennellata, disegno dopo disegno. Si nota la differenza con le zone ancora da sistemare, con intonaci ammuffiti e caduti e muri rovinati.

I lavori al primo piano

I lavori al primo piano sono arrivati tra l’85% e il 90%, ma durante gli interventi è emersa – ben visibile dal secondo piano, che è oggi al rustico e che dove saranno realizzati uffici – una anomalia importante nella modalità di sostegno dei soffitti della grande sala da ballo.

Salone interamente affrescato con una balconata superiore che già nel 2015 aveva mostrato problemi di stabilità con la caduta di alcuni pezzi di intonaco e la conseguente decisione di collocare una rete di protezione. Tra le cause erano stati ipotizzati fenomeni legati alla subsidenza o movimenti nelle fondazioni. Adesso, dieci anni dopo e grazie all’intervento radicale in corso, la scoperta che ha lasciato a bocca aperta architetti e ingegneri: probabilmente alla fine dell’Ottocento un intervento sotto la parete aveva portato al “taglio” dell’arco in mattoni vero e proprio. Un clamoroso errore che, da allora, ha messo a rischio la stabilità dell’intera copertura che, fortunatamente e nonostante tutto, ha retto fino ad oggi.

La variante al piano dell’opera

Ora i progettisti stanno analizzando una variante al piano dell’opera in modo da ripristinare e rigenerare la struttura che possa garantire sicurezza e conservazione degli affreschi sottostanti. A guardare l’intervento storico rimasto finora nascosto dietro a intonaci e parete anche il sindaco Alessandro Rapinese e gli assessori Maurizio Ciabattoni e Chiara Bodero Maccabeo durante un sopralluogo di pochi giorni fa per verificare lo stato dei lavori. «Stiamo proseguendo verso il nostro obiettivo» le parole del primo cittadino che non è interessato ai tempi, ma al fatto che i lavori vengano fatti «alla perfezione».

Appalto da 7 milioni di euro

L’appalto, assegnato nel 2023 alle aziende Gasparoli srl di Gallarate come capogruppo mandataria e di Lithos srl di Venezia come mandante ha visto prima la progettazione esecutiva e poi l’avvio effettivo del cantiere che, oltre alla villa, comprende la sistemazione del ristorante (al momento più indietro) per un valore complessivo di circa 7 milioni. Le facciate sono a buon punto e, nell’arco di una quindicina di giorni, verranno smontati i ponteggi nella parte retrostante (è arrivato anche il via libera della Soprintendenza) con l’unica incognita dei piccioni che non vogliono abbandonare la dimora settecentesca.

Per Natale verranno probabilmente rimossi anche i ponteggi sulla facciata a lago e la villa – almeno esternamente – tornerà al suo splendore. Per l’interno, la data cerchiata in rosso sul calendario (in quanto legata ai fondi Pnrr e a meno di eventuali proroghe) è marzo 2026. Per allora le opere finanziate da Roma dovranno essere completate. Per arrivare, l’anno prossimo, a scrivere la parola fine su un progetto che avrebbe dovuto essere completato dieci anni fa.

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