La storia della coppia di anziani sfrattati dall’Asst: l’azienda afferma di averli «avvisati a marzo»

Il caso La spiegazione di Asst: «Canone di 43 euro al mese. E l’ospedale non è tenuto ad assicurare una soluzione abitativa»

C’è poco da fare per la coppia di anziani sfrattati dall’Asst Lariana, l’ospedale intende riqualificare le vecchie abitazioni assegnate da decenni agli ex dipendenti.

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Romolo Casale, 87 anni e la moglie Antonietta, 86 anni, hanno ricevuto lo sfratto dopo aver abitato per più di mezzo secolo in via Pannilani. L’ospedale negli anni Settanta aveva dato questa piccola abitazione al signor Casale che ha lavorato tutta la vita come conduttore di caldaie all’ex Sant’Anna. La famiglia Casale ha tentato una mediazione con l’Asst Lariana, senza ricevere riscontri. I due anziani non sanno dove andare, le condizioni di salute della donna in particolare sono molto fragili.

«Fino agli anni Ottanta – spiega in una nota l’Asst Lariana - era prassi che ad alcuni dipendenti dell’allora azienda sanitaria venissero assegnati in locazione appartamenti di proprietà dell’ospedale a fronte del pagamento di un affitto in equo canone. Purtroppo con il passare degli anni molti edifici hanno registrato la necessità di rilevanti interventi di ristrutturazione o adeguamenti vari per l’entrata in vigore di sopravvenute disposizioni normative. Alla luce di quanto sopra e nella difficoltà per Asst Lariana di procedere con importanti lavori di manutenzione straordinaria, si è cominciato, nel 2018, ad avvisare gli affittuari che alla scadenza del contratto non sarebbe seguito un rinnovo. Così è stato anche per i signori Casale, informati nel marzo di quest’anno. I signori sono gli ultimi inquilini rimasti nello stabile in via Pannilani a Como, che è molto vecchio e necessita di importanti investimenti e dove gli stessi abitano dal 1972, versando un canone annuo di 517,22 euro, pari a 43,10 euro al mese».

Per aiutare i signori Casale si è spesa anche la figlia Antonella, da poco andata in pensione dopo aver lavorato come amministrativa nell’Asst Lariana. Rimasta senza risposte, la donna si è rivolta al sindacato inquilini della Cisl dei laghi che ha fatto appello alla missione dell’ospedale: prendersi cura delle persone.

«Rispetto all’osservazione mossa dal sindacato inquilini Sicet – spiega sempre l’Asst Lariana - rileviamo che pur dispiaciuti per la situazione dei signori Casale, occorre precisare che l’ospedale, al pari degli altri datori di lavoro pubblici o privati, non ha funzioni nell’assicurare una idonea soluzione abitativa ai propri dipendenti. Nella consapevolezza delle difficoltà legate allo sfratto, Asst Lariana resta comunque a disposizione per fornire informazioni e spiegazioni ai familiari».

La vicenda sollevata dal nostro quotidiano è stata commentata anche dal consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo. «Questa storia rappresenta l’ennesimo sintomo di una situazione abitativa grave – ha dichiarato Orsenigo – confido che l’Asst Lariana ritorni sui propri passi, rivedendo l’ipotesi di sfratto o quantomeno facendo rete con altri enti del territorio per dare un’alternativa abitativa a questa coppia in difficoltà».

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