Quella voglia di politica che anima gli svizzeri: quasi seimila candidati

L’analisi Il 22 ottobre si vota per il Consiglio nazionale, cioè la camera bassa. I pretendenti suddivisi in 618 liste nei cantoni con il sistema proporzionale

Elezioni da record quelle del prossimo 22 ottobre in Svizzera sia per numero di liste che di candidati. La dimostrazione, in altre parole, che l’esperienza politico-amministrativa è molto ricercata anche al di là delle Alpi.

Una conferma in tal senso è arrivata dall’Ufficio federale di Statistica, che ha dato conto di ben 5.909 pretendenti (il 41% dei quali donne), suddivisi in 618 liste in lizza nei Cantoni con sistema proporzionale per un seggio nel Consiglio nazionale, la Camera “bassa” del Parlamento svizzero, composta da 200 deputati, di fatto con un seggio distribuito ogni 37.500 abitanti.

Il 30% di tutti i candidati per un seggio in Consiglio nazionale - dunque uno su tre - ha meno di 30 anni. Segnale anch’esso di assoluto rilievo all’immediata vigilia di questa sentita tornata elettorale. Molti appartengono a liste specifiche per fasce di età, che rappresentano quasi la metà di tutte le liste parziali dei partiti.

Il dettaglio

Nel dettaglio, nei 20 Cantoni con sistema proporzionale sono state presentate 618 liste, un numero decisamente maggiore rispetto a quello presentato quattro anni fa (+107). Si tratta effettivamente di un incremento del 21% che - come rimarcato dall’Ufficio federale di Statistica - segna un nuovo record.

«Mai prima d’ora così tante persone avevano espresso il desiderio di entrare a far parte del Consiglio nazionale, ben 5909 nei Cantoni con sistema proporzionale ovvero ben 1264 (+27%) in più rispetto a quattro anni fa - la sottolineatura dell’Ufficio di Statistica che fa capo a Berna -. A queste poi si aggiungono le persone che si sono candidate nei Cantoni con sistema maggioritario. Il 41% dei pretendenti ad un seggio in Consiglio nazionale sono donne (2408 contro 3501 uomini)».

Non manca anche la sottolineatura circa l’anagrafe dei partecipanti a questa competizione. «I candidati più giovani - aggiunge ancora l’Ufficio nella sua nota - appartengono alle liste del Partito Socialista e dei Verdi e hanno in media meno di 40 anni. L’età media più elevata - più di 50 anni - è invece da ricondurre ai piccoli partiti di destra».

Le forze politiche

A livello di singole forze politiche, l’Alleanza del Centro e il Partito Verde Liberale sono in testa sia per numero di liste presentate che per quello di candidature, il primo con 108 liste e 1099 candidature, mentre il secondo, con 86 liste, ha raddoppiato il numero di liste proposte rispetto alle precedenti elezioni, per un totale di 839 candidature.

Numeri di assoluto rilievo, dunque. Questi due partiti, assieme, rappresentano un terzo di tutte le candidature che sono state presentate. Per quanto riguarda gli altri partiti si osserva, anche in questo caso, un incremento delle candidature, a cominciare dal +22% del Partito Liberal Radicale e dal +10% dell’Udc, partito quest’ultimo dai chiari connotati in chiave anti-frontalieri.

Rispetto al 2019, per le elezioni federali del 2023, è stato concluso praticamente lo stesso numero di apparentamenti di liste (80 contro le 81 di quattro anni fa). Il numero di apparentamenti a livello di sottoliste, invece, è salito, passando da 108 a 118.

In questo frangente, delle 618 liste solo 25 non hanno operato un apparentamento. Se 30 anni fa si registrava ancora circa un 16% di liste non “congiunte”, questo valore si è contratto sempre di più fino ad arrivare al di sotto del 5% nel 2023.

Come già accaduto quattro anni fa, infine. i partiti hanno optato per liste parziali specifiche per fasce di età, che di fatto costituiscono quasi la metà di tutte le liste parziali dei partiti.

Grande eco

Anche le liste regionali continuano a godere di una grande eco (quasi il 20%). Perdono invece terreno le liste parziali specifiche per sesso. «In passato impiegate da alcuni partiti come strumento di sostegno alle donne, nel 2023 esistono solo 15 liste parziali di questo tipo (il 4% di tutte le liste parziali)», la chiosa finale dell’Ufficio federale di Statistica. Un appuntamento, dunque, che giustifica la grande attesa.

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