Sport, cultura e verde per i giovani, come lei, assessore a soli 21 anni: «Non sono spaventata»

I nuovi assessori/9 Intervista a Francesca Quagliarini, deleghe a Università, Politiche giovanili, Pari opportunità, Diritti civili, Quartieri e Partecipazione. L’ultima puntata della serie di articoli dedicati ai nuovi assessori

Ha solo 21 anni, Francesca Quagliarini siede già al tavolo della giunta. Il sindaco Alessandro Rapinese le ha infatti assegnato le deleghe a Politiche giovanili, Pari opportunità, Diritti civili, Università, Quartieri e partecipazione.

L’intervista a Francesca Quagliarini, insieme a quelle a Monica Doria, Matteo Lombardi, Alberto Fontana, Nicoletta Anselmi, Maurizio Ciabattoni, Enrico Colombo, Nicoletta Roperto e Michele Cappelletti, fa parte di una serie di interviste realizzate da La Provincia con i nuovi assessori della giunta Rapinese: per leggerle integralmente è necessario essere registrati. Lo si può fare velocemente e in modo gratuito cliccando qui.

Lei è probabilmente l’assessore più giovane della storia della città. Sente il peso della responsabilità?

Sicuramente è una grande responsabilità, ma non sono spaventata perché ripongo grande fiducia in Alessandro, così come nel resto della giunta. Le decisioni le prenderemo insieme discutendone e confrontandoci.

Come ha conosciuto il sindaco?

L’ho conosciuto casualmente fermandomi a parlare con lui nel suo gazebo in piazza Boldoni. Ho avuto modo di conoscerlo di persona, abbiamo chiacchierato e mi ha proposto di andare a uno dei suoi incontri. È proprio il fatto di averci potuto parlare dal vivo che mi ha convinto della sua preparazione ed esperienza. A fianco a lui ho trovato un gruppo coeso e con tanta voglia di fare. Da quel momento in poi la mia vita è cambiata e da, quella mattina, è iniziata questa esperienza bellissima.

Quindi non è vero che ai giovani non interessano i problemi della città e la politica?

Purtroppo devo dire che tra i miei coetanei c’è tanto disinteresse, poca fiducia e molta demotivazione. Invece io credo che affacciarsi al mondo della politica e a tutto ciò che la circonda sia fondamentale per vivere e risolvere i problemi della città. È proprio dai giovani che deve partire questo rilancio e inversione di rotta per Como.

Si augura che vedendo il suo esempio magari anche ad altri ragazzi possa venire la passione?

Certamente, è proprio questo il messaggio che voglio mandare.

Quali sono le cose che servono ai giovani, ragazzi della sua età?

I temi fondamentali quando si parla di giovani sono essenzialmente tre: sport, cultura e il verde. Per quanto riguarda lo sport, ovviamente, mi riferisco al fatto di avere impianti ben funzionanti e manutenuti. La cultura significa luoghi di incontro, eventi, spettacoli e aule studio.

Ha citato le aule studio, una delle principali richieste degli universitari. Avete qualche idea su questo?

Con l’assessore Colombo abbiamo un grande progetto per quanto riguarda via Natta. Cioè realizzare delle aule studio a Palazzo Natta in modo tale da favorire la partecipazione e creare un punto di aggregazione sociale in un luogo bello.

Prima ha parlato del verde. Cosa intende?

È sicuramente uno degli aspetti che contribuisce maggiormente alla bellezza della nostra città, ma purtroppo in troppe zone si trova in stato di abbandono. Io credo che riqualificando il verde si possano creare nuovi spazi di incontro per i ragazzi. Del verde si occuperà l’assessore Lombardi con cui collaborerò e mi confronterò per realizzare quanto appena detto.

Lei frequenta l’università dell’Insubria. Essendo studentessa lì e assessore all’Università, non crede ci sia un conflitto di interessi?

No, anzi. Credo che frequentare l’ambiente universitario della città in cui vivo e di cui sono al servizio possa soltanto favorire una maggiore collaborazione. Io posso essere portavoce delle problematiche e delle istanze degli studenti comaschi avendo anche la delega ai Rapporti con le università e credo che questo mio collegamento sia soltanto positivo.

Non è che si aspetta tutti 30...

Ne ho già presi molti, e non ero assessore...

Delega ai Diritti civili. Il sindaco ha detto che la porta dell’amministrazione sarà sempre aperta.

È la prima volta che viene assegnata la delega ai Diritti civili e, da parte nostra, c’è grande ascolto e grande disponibilità.

Passiamo alle Pari opportunità. Ha qualche idea?

Il nostro obiettivo è quello di raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze che vivono in città. Abbiamo sette progetti finanziati attraverso i quali vogliamo organizzare attività di improvement femminile, valorizzare le storie di successo di donne che vivono o hanno vissuto a Como e realizzare attività tese a promuovere l’uguaglianza di genere all’interno delle famiglie, scuole e luoghi di lavoro. E poi faccio presente che nella nostra rappresentanza consiliare oltre il 60% sono donne.

Lei ha anche la delega ai Quartieri. C’è già qualche progetto che volete portare avanti?

Un progetto legato ai quartieri è quello che abbiamo a Rebbio in relazione al parco Negretti. Vogliamo riqualificare il parco e, di conseguenza, il quartiere di Rebbio attraverso un progetto sociale, dando una nuova vita ai campi sportivi che sono presenti, ovvero un campo da calcio e da basket. Inoltre all’interno del parco vi è un chiosco completamente abbandonato il “park café” e il nostro progetto consiste nel realizzare una micro impresa sociale, nel senso che verrà assegnato ai giovani comaschi che, a turno, potranno occuparsene. In questo modo ci avremmo guadagnato tutti perché i ragazzi percepiranno un reddito e, al tempo stesso, avranno il compito di vigilare sul parco segnalando le eventuali problematiche al Comune.

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