Primarie Pd, trionfa Bersani Tremila ai seggi solo in città
Primarie Pd, a Como è boom di votanti. In 2.900 si sono recati ai seggi per scegliere uno dei tre candidati alla segreteria nazionale e uno degli aspiranti alla segreteria regionale
Primarie Pd, a Como è boom di votanti. In 2.900 si sono recati ai seggi per scegliere uno dei tre candidati alla segreteria nazionale e uno degli aspiranti alla segreteria regionale
Arrestato un 47enne di Como, molto conosciuto in città. L'accusa è di favoreggiamento nei confronti di Emanuel Capellato, fermato per l'omicidio di Di Giacomo
Manuel Capellato si era liberato del bancomat di Di Giacomo a Cattolica, sulla riviera Adriatica, dove era andato a trascorrere alcuni giorni di vacanza assieme a una amica
E' un trentenne comasco trasferito nel cuore della notte nel carcere del Bassone dopo un lungo interrogatorio negli uffici della squadra mobile in viale Innocenzo. E' indagato per omicidio volontario. Più di una le prove raccolte
Sarebbero vicine a una svolta determinante le indagini sulla morte di Antonio Di Giacomo. La squadra mobile della polizia ha accelerato la attività nelle ultime ore puntando i riflettori su una cerchia sempre più ristretta di persone, soggetti ritenuti più o meno in uno dei delitti più efferati degli ultimi anni
Giallo di Tavernerio, la tessera bancomat di Antonio Di Giacomo era in possesso dell’uomo che con lui pranzò in via Carloni il giorno stesso in cui l’artigiano di Colico fu ucciso. Il dettaglio filtra a margine di una inchiesta che si fa di ora in ora sempre più complessa
Sarebbero più d’una le persone coinvolte nell’omicidio di Antonio Di Gacomo. Due, più probabilmente tre. È un dato che filtra a margine delle indagini condotte dalla squadra mobile della questura
Tavernerio: la morte di Antonio Di Giacomo, il cui corpo è stato trovato in un furgone risalirebbe più o meno a un’ora dopo che il suo cellulare smette di ricevere chiamate. Sarebbero questi i dettagli principali usciti dall’esame autoptico effettuato sul cadavere dall’anatomopatologo Giovanni Scola. Manca l'arma del delitto
Antonio Di Giacomo aveva paura. Due persone, una di Lecco e una di Grosseto, gli dovevano soldi, tanti soldi, 250mila uno, 90mila euro l’altro. Eppure erano loro che lo minacciavano per farlo smettere di chiedere indietro il suo denaro. Uno, in particolare, gli aveva detto: «Ti faccio un buco nella testa, questa me la paghi»
Antonio Di Giacomo, il 46enne di Colico ritrovato cadavere nel vano di carico del suo furgone, potrebbe essere morto per questioni finanziarie. Ne sono convinti gli investigatori che hanno anche avviato i primi accertamenti bancari e patrimoniali, per chiarire quale fosse la reale disponibilità economica di Di Giacomo.
Tavernerio - Per tutta la giornata gli investigatori della squadra mobile della polizia hanno svolto in questura interrogatori di amici, parenti, conoscenti e colleghi di lavoro di Antonio Di Giacomo, l'uomo di 46 anni il cui cadavere era stato ritrovato …
Tavernerio: un quarantacinquenne trovato nel suo furgone con una ferita alla testa. Si tratterebbe di un artigiano scomparso da circa 24 ore. Lo avrebbe ritrovato il fratello. Mistero fittissimo: indaga la polizia
Un incendio notturno all'interno del locale ha danneggiato il "Triarè". L’origine non è ancora stata accertata dagli inquirenti in quanto non sarebbero stati ritrovati inneschi come benzina o altro liquido infiammabile.
È stato processato e condannato ieri mattina a un anno e mezzo il trentenne ritenuto autore di due dei furti messi a segno nei giorni scorsi tra Lipomo e Tavernerio
Due uomini, uno di Tavernerio, sospettati di aver messo a segno altri colpi oltre ai due da Marinoni e quello dalla parrucchiera. Traditi dalle tessere dei supermercati rubate che avevano in casa
La prima volta i ladri si sono introdotti da Marinoni a Tavernerio e hanno rubato contanti e computer. La seconda, non trovando più nulla, hanno bevuto e mangiato e poi sono andati a rubare dal parrucchiere
Mercoledì, quando alcuni residenti di via Pannilani e di via Rienza hanno visto avvicinarsi minacciosamente, alle loro finestre, una nuvola che a guardarla poteva anche sembrare zucchero a velo per bambine non hanno pensato a nulla di particolarmente piacevole. E gli odori, meglio dire i miasmi, respirati hanno confermato il sospetto iniziale: il rosa non è sempre il colore della pu…
Interviene l'Arpa: il sospetto è che una tintostamperia abbia lavato i vasconi e rilasciato sostanze inquinanti
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Erba: la brevità del verde dell'impianto di Casiglio ha messo in crisi un camionista che teme ogni volta di essere multato